Biografia

a m b i e n t e
r i.v o l t o


Settembre 2007


…creare un varco nell’apparenza…penso al foglio diviso in due aprendone la parte sottile…la superficie, il minimo spessore della sua pelle…aprire la sua area visibile e rendere accessibile il suo interno…il suono del silenzio interiore. La mia opera parte da questa semplice intuizione…spoglia, nuda…come il cuore stesso del silenzio…e parla dell’importanza di varcare una soglia in equilibrio e percepire che a livello umano tutto ciò che controlliamo attraverso una definizione conquistata attraverso anni di studio è sensibilmente divisibile e quindi si rivela incompleta e precaria…Il bianco di un’idea, concetto che io posso aprire con pazienza e dedizione e questa possibilità di movimento, espansione intima e creativa mi rende presente e mi da accesso all’interiorità delle cose…io metto in evidenza questo attraverso il semplice gesto di aprire…il corpo della carta…dividerla in due parti come due lati di una medaglia…il gesto è semplice tanto quanto è articolato, lento…e
r i . v o l t o - rivolto: come orientato verso una nuova direzione…volto, intento…come nella musica, l’inversione di un accordo…di un suono o lo spostamento dello stato fondamentale di un accordo…è tale spostamento a rendere possibile l’accesso alla creazione paziente ed equilibrata che muove i primi passi nel costruire una via, una possibilità dall’interno.
Lucio Fontana liberava l’arte ad una spazialità esterna…fisica, ad uno spazio dinamico e aperto verso nuovi linguaggi alternativi… Il suo taglio è un’azione chiara e precisa…una proposta nuova sulla superficie e da lì nello spazio…ma è anche una ferita che scandisce come le ore la sofferenza di un’attesa.
Io aprendo nel silenzio la carta dall’interno indico un’apertura una via dell’arte verso una nuova spazialità interiore e segreta…quasi a
l i b e r a r n e
l ‘ a n i m a…
…nell’aprire il foglio scorgo la sottile possibilità di unire libertà e controllo attraverso la dimensione del silenzio e dell’attenzione…varcando la soglia del non.tempo trovo un velo sottile…un argine leggero di scorrevolezza…un equilibrio presente nel quale esisto…sono.
il mio gesto lento è un divenire piccoli e aprire un varco nella superficie…un viaggio sotto.pelle …scorrere al suo interno…parlando dal di dentro e portando in superficie una piccola qualità del silenzio.
…creo oggetti, immagini, scritture…per riformulare ambientazioni che hanno lo scopo di concentrare uno spazio.interiore invisibile in uno spazio.luogo visibile.

…nello svolgersi di un nuovo medioevo e all’interno di una nascente rinascita interiore…la mia opera parla di una particolare forma nuova di eticità dell’estetica…un nuovo modo di leggerla e di leggere…


m a s s i m o . o r s i n i