Biografia
Paola Di Domenico nasce a Giulianova nel 1981. Nel 1999 si trasferisce a bologna per iniziare gli studi universitari, è nel luglio 2002 che si avvicina alle tele ed ai colori, dando vita alle sue prime opere: pure ed acerbe. Nasce il ciclo di lavori denominato ‘’L’espressione del colore’’ nel quale l’artista sperimenta l’utilizzo degli strumenti dell’arte e da inizio alla sua magica relazione con l’opera, che la coinvolge prima, durante e dopo la sua esecuzione. Nel corso di questi primi anni di sperimentazione, Paola Di Domenico si avvicina all’espressionismo astratto e nel 2008 il suo stile artistico è più definito rispetto ai primi anni. Nel marzo 2008 avviene la sua prima personale presso lo spazio Mafalda 86 a Giulianova. Nel settembre dello stesso anno Paola Di Domenico decide di realizzare un ciclo di opere dedicato alla mitologia, nasce la serie di lavori ‘’Il labirinto del Minotauro’’. Istinto, bestialità e immoralità sono le protagoniste dell’opera, rese da squarci sulla tela, colori forti, linee nette e decise infrante su supporti ruvidi come la juta; questi elementi si uniscono dando vita ad opere di alto livello artistico e concettuale. Le emozioni attraversano impavide il Labirinto del Minotauro, sfidandone la sua capacità seduttiva, il fascino della sua oscurità, e la paura della sua forza. Negli anni seguenti l’artista partecipa a mostre personali e collettive a Roma, Napoli, Milano ed in molte altre città. Nel 2010 s’iscrive alla prima edizione del Premio Combat Prize, dove entra in finale partecipando alla Mostra collettiva dedicata ai finalisti allestita presso i Bottini dell’Olio nella città di Livorno. Il percorso artistico di Paola Di Domenico la porta, nel 2010, a realizzare una serie di opere ispirate ai 7 peccati capitali, alcuni dei quali legati ai 5 sensi dell’arte: il sentire, toccare, guardare, assaporare ed annusare l’arte in tutte le sue forme e con i mezzi possibili all’essere umano. Ne deriva un ciclo di opere appassionate, frutto dell’indagine accurata e sentita sui 5 sensi che ci attirato inspiegabilmente verso l’Arte. La ricerca artistica, sulla fine dell’anno 2012, porta Paola Di Domenico alla realizzazione di 12 opere per ogni giorno 29 dei mesi dell’anno. Celebrando eventi di grande rilievo, storici e non, accaduti in quel ventinove, l’artista mescola alla tela elementi come aghi, chiodi, lembi di stoffa, forbici, bottoni o cerniere. Con tutto ciò che ricade sulla tela insieme al colore, l’artista crea le sue forme lontane dal reale. Attualmente l’artista vive e lavora tra Giulianova e Milano.
Poetica
Le opere di Paola Di Domenico parlano dell’artista con il linguaggio dell’espressionismo astratto. L’oggetto contenuto nell’opera viene ''decodificato'' e rappresentato dal colore che s’infrange sulla tela. Dentro ogni opera qualcosa è scomparso, assorbito dalla tela. L’artista fa si che l’irreale irrompa nel reale componendo forme che non esistono: questa è la sua ‘’personale astrazione’’.Si entra nell’opera per affrontare la vertigine dell’illusione e dell’invenzione. L’opera costruita dall’artista è la ‘’desillabazione’’ estetica ed irrazionale dell’artista stessa. La rappresentazione apparentemente indocile del colore sulla tela protegge il mistero dell’opera e non ne svela il segreto.