Biografia
ANDREA PAPI
Visual Designer
Breve Biografia
Nasce ad Urbino il 4/10/85, una particolare sequenza di numeri che misteriosamente comparirà in tutte le sue password. Il mistero segnerà la sua vita, portandolo a schivare frequentemente il destino.
Nato il giorno di S.Francesco, patrono italiano, verrà chiamato Andrea per colpa di Francesca, sorella maggiore. Dopo aver faticosamente percorso studi classici che maturarono in lui l'importanza di una comunicazione immediata che non necessiti di vocabolari immaneggiabili, si diplomò con una tesi sulla propaganda che lo costrinse ad abbandonare momentaneamente la sua natura taciturna. Affascinato dal mondo pubblicitario, decise di seguire le orme del nonno pediatra schivando la carriera medica classificandosi malamente nella graduatoria d'ammissione. Dopo un anno di CTF a Ferrara scoprì la passione per l'anatomia e l'incompatibilità della sua memoria per le formule chimiche. Il secondo test di ammissione alla professione in camice non ebbe esito diverso dal primo. Deciso a persistere nei suoi intenti convinse i genitori che 2 tentativi per raggiungere lo stimato lavoro, erano sufficienti. Ravvivato il suo interesse per il mondo pubblicitario inciampando in "What Women Want", simpatica commedia del 2000 diretto da Nancy Meyers, riuscì ad entrare a "Comunicazione Pubblicitaria" Università di Urbino Carlo Bo con sede a Pesaro. Curioso come la passione per la pellicola abbia influenzato la sua carriera attraverso un film divertente con Mel Gibson. L'ansia per il tempo, che lo costringerà tutta la vita ad essere in ritardo su un'ipotetica tabella di marcia, lo fece laureare nel minor tempo possibile. Ricapitolando i suoi studi e prendendo visione della libreria satura di tesi universitari decise che la teoria, per quanto utile, era inutilizzabile senza la padronanza di strumenti pratici. Dopo una rigida ricerca nel panorama dell'istruzione mondiale, individuò nel doppio master all'SPD di Milano (Scuola Politecnica di Design) la fonte che colmasse le sue lacune. Fortunatamente Bruno e Claudia, genitori da sempre, appoggiarono le decisioni di Andrea. Il contatto con professionisti del mestiere lo portarono a collaborare con grandi aziende e ad acquisire padronanza nella concretizzazione delle sue idee. Conquistato il master in Visual Deisgn decide di mettersi alla prova nello scenario milanese guadagnando la fiducia di vari studi grafici/pubblicitari. A questo punto della sua vita riesce a comprendere finalmente il mondo pubblicitario. Cercando di preservare una scintilla di originalità mentale, stufo di mascherare notizie banali, abbandona Milano per aprire uno studio di web-grafica a Reggio Emilia assieme a Francesco Fiore, collega e compagno di studi. Dopo un anno di codice html, in lui riemerge una consapevolezza: "l'importanza di una comunicazione immediata che non necessiti di vocabolari". Trovando nell'infografica la soluzione a questa necessità decide di realizzare i pittogrammi olimpionici per il 2012. Influenzato dal mondo pubblicitario, un'idea prende possesso di lui: attirare l'attenzione di NIKE, azienda leader nello sport mondiale. Per 4 mesi invernali si dedicherà alla realizzazione dei 35 pittogrammi olimpionici, disegnando ogni sport con il baffo NIKE. L'ambizioso progetto ha grande successo diffondendosi nel web. Offerte di lavoro irrinunciabili portano Andrea a lasciare lo studio per diventare ArtDirector Senior a GroundControl. Un grigio giorno milanese, durante un brainstorming per la realizzazione dell'evento anniversario di GUESS, arriva la chiamata di NIKE America. →
A conclusione di un inizio promettente in viva voce con il "reparto creativo" NIKE, pieno di complimenti motivazionali e sinceri riconoscimenti, la voce più autorevole del gruppo si schiarì le corde vocali per arrivare al punto della conversazione: NIKE stava avendo dei seri problemi con i Comitati Olimpici Nazionali che denunciavano l'azienda di farsi pubblicità come sponsor ufficiale delle olimpiadi 2012 tramite i pittogrammi. La speranza di vendere il progetto pittogrammi/swoosh sfuma in una frase :
"The content on this site has been designed by Andrea Papi and was not created with the permission of or in association with NIKE, Inc. To avoid potential confusion, we would like to note that NIKE is not a sponsor of the LONDON 2012 Olympics."
Principalmente deluso dal risultato della chiaccherata intercontinentale, realizzò di essere riuscito a raggiungere il suo obiettivo: attirare l'attenzione di NIKE. Da quel momento in poi gli obiettivi di Andrea furono più mirati.
Nuovamente annoiato dalle dinamiche della comunicazione commerciale, abbandonò il mondo degli eventi, intraprendendo la carriera da freelance. Dal confronto diretto con i clienti emersero realtà lavorative dalle quali nacquero interessanti progetti tuttora attivi. Seguendo la comunicazione di varie aziende italiane Andrea si scontra più volte con i limiti di alcune visioni imprenditoriali, vincolate spesso da un marketing poco innovativo. Questa consapevolezza lo sprona ad intraprendere l'ardua strada dell'autoproduzione, iniziando a conciliare lavori di consulenza con progetti autofinanziati, liberi da vincoli esterni. Esattamente come per i pittogrammi NIKE, iniziano a nascere progetti spontanei su tutti i campi del design, spesso frutto di collaborazioni e contaminazioni tra freelance. Riscoperta il piacere della progettazione libera, si dedica anche a progetti di entità minore trovando un'apertura mentale più fiduciosa nelle competenze dei professionisti del settore. Il continuo contatto con designer lo convince che la nuova realtà lavorativa necessita di un'identità. Nasce BARCO un marchio che racchiude tutti i progetti nati da collaborazioni tra freelance. Andrea collabora con BARCO con l'obiettivo di far diventare l'azienda un punto di riferimento per i designer che condividono gli stessi ideali di progettazione.
"Bisogna aspirare al cambiamento."