Biografia

“Il dominio dell’Occidente attraverso la tecnica trova le sue fondamenta in un nuovo e addomesticato concetto di nulla, non più inquiete fauci dello scomparire, ma agile rincorsa al nuovo da sostituire.
Ne consegue una società schizofrenica, da una parte orientata verso l’usa e getta, dall’al- tra votata all’accumulo compulsivo di oggetti di dubbia utilità”. (Tommaso Geri)

Chiara Bettazzi, nata nel 1977, vive e lavora a Prato.
Tutto il suo procedere si muove sulla sottile linea patologica tipica della società contemporanea, cercando di unire il sex appeal dell’oggetto di uso quotidiano con l’identità industriale da cui proviene cercando in vari modi di mutare l’oggetto in opera attraverso vari media. In tutti i suoi lavori persiste la necessità di camuffare l’identità delle cose attraverso installazioni, foto e video, ma cercando di non definire mai il confine tra arredo, design e arte. Un lavoro sulla memoria personale e collettiva che la circonda, sulla registrazione di immagini, spesso assemblando oggetti reperiti sul suo territorio nonchè provenienti dalla propria vita personale. Non meno importante l’ interesse da sempre per l’archeologia industriale che si declina anche nella precisa scelta di rivalutare la corte di via Genova: complesso industriale pratese, sede di realtà artistiche indipendenti, dove si trova il suo studio SC17.