Biografia
Figlio d’arte, cresce giocando con la macchina fotografica e trascorre i suoi giorni in camera oscura con il padre Nino, fin dalla tenera età.
Inizia il lavoro di fotografo professionista molto giovane come fotografo di matrimoni, ma è un artista molto sensibile a tutto ciò che lo circonda; la vita stessa è il suo tema, la sua raffinata ricerca fotografica diviene interpretazione matura dell’immagine, linguaggio universale, impatto emotivo al quale l'autore dà voce regalando scatti unici in cui il confine tra pittura e fotografia diviene labile.
Forte dell’esperienza in camera oscura col padre, hanno contribuito alla sua formazione fotografica workshops che permettono all’artista di venire in contatto con lo stile e il pensiero di diversi fotografi di fama nazionale ed internazionale e lo portano ad una profonda e continua ricerca interiore ed ad uno stile assolutamente personale ed inconfondibile.
Dopo un iniziale scetticismo, vede il passaggio dall’ “analogico” al “digitale” come un nuovo modo altrettanto affascinante, con tecnologie capaci, se usate opportunamente , di seguitare a far vivere emozioni altrettanto coinvolgenti, senza mai sostituirsi alla creatività e alla capacità di dominare la luce naturale, competenza specifica di un vero Fotografo, di chi studia la composizione dell’immagine fin dallo scatto, perché in quel momento l’immagine è già creata nella mente dell’autore capace di valorizzare il soggetto nei suoi aspetti più profondi. Usa i nuovi software squisitamente per riprodurre quei procedimenti acquisiti in camera oscura, luogo privilegiato ed unico di una vera immagine, dove con maestria ha visto per anni la fotografia prendere forma tra negative, sali d’argento e di bromuro, acidi e viraggi. La ricerca dell’armonia , la composizione meditata di un’immagine e la simbiosi con la luce sono elementi che appartengono solo a chi quotidianamente ricerca espressioni artistiche sempre più elevate.
Per capire fino in fondo il pensiero di Vito Finocchiaro non si può tralasciare un altro aspetto della sua vita: la corsa. Un tempo agonista, correre è oggi per lui un’esigenza del suo essere proprio come lo è la fotografia. La corsa è “catarsi”, intesa come sfogo e scarica emozionale. Nell’esperienza della solitudine, del freddo, della fatica, riesce a leggersi dentro a mettersi in comunicazione col proprio “io” con le emozioni e i sentimenti più intimi ed autentici. Il momento catartico si fonde col creativo. Esplorazione, introspezione e riflessione di microcosmi colti in una frazione di secondo grazie alla sensibilità di un artista che intuisce intelligentemente e sensibilmente la realtà che lo circonda e trasferisce il suo sentire in immagini che rende reali attraverso il mezzo fotografico.