Biografia

Elena Ritorto nasce a Gioiosa Jonica in provincia di Reggio Calabria, dove ad oggi vive e lavora. La formazione artistica di Elena Ritorto trova terreno fertile nella pittura figurativa, ove elabora uno stile versatile e poliedrico, acquisendo una tecnica abile ed accurata, tali da conferire alle sue opere un fascino suggestivo ed una carica empatica destinate a coinvolgere totalmente l’osservatore. Dal punto di vista stilistico ed iconografico, la varietà dei temi e dei soggetti rappresentati, l'uso di una pennellata fluida ed in altri casi pastosa, di gamme cromatiche vivaci con particolari effetti di luce, ma anche di toni cupi ed aspri, sono espressione della sua continua ricerca pittorica e rilevano con forza la passione delle sue idee e del suo pensiero creativo, facendo trapelare i sentimenti e la delicata sensibilità di chi li crea.

Marina Ameduri
Storico dell’Arte

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Nei nuovi lavori di Maria Elena Ritorto l'elemento della luce, del suo sfaldamento surreale e metafisico assume un valore simbolico dalle profonde interazioni con la realtà e con il sogno. Nello sguardo dell'artista il mondo assume contorni indefiniti, scomposti da una pennellata sapiente, velata, condotta a piccoli tocchi e a contemporanee, larghe campiture, reiterata nella ricerca spasmodica dell'essenza cromatica e tonale dell'oggetto.
L'universo osservato con gli occhi dello spirito si trasforma in onirica visione e, appunto per questo, in suggestione immaginifica dell'Io e del suo sentire più profondo. In questo Maria Elena Ritorto è metafisica, perchè elabora le categorie dello spirito al di là del tempo e dello spazio immanente, rendendo ogni suo lavoro icona di eternità. Non si usa questo termine per caso, perchè, come nelle antiche tavole sacre, il dipinto è porta, passaggio attraverso cui l'uomo può ascendere all'infinito, all'eterno, a Dio. Nella filosofia plotiniana l'Essere può arrivare a conoscere il 'bello', restandone affascinato, contemplando la dimensione sensibile dell'esistenza, ma percependone all'interno, 'oscuramente', un elemento superiore, più elevato, che lo innalza verso la divinità. Il bello riluce nel mondo come armonia e perfezione di forme e induce l'Amore in chi lo contempla. In questo senso, i dipinti dell'artista lasciano aperte interpretazioni differenti, suggerendone però lo spirito e la sintesi, quell'amore che si fa carne, albero, nuvola, natura.
Pavel Florenski, nel suo volume "Saggio sull'icona", approfondisce il concetto e questa diventa iconostasi fisica, quasi elemento architettonico, come in un'antica cattedrale, che permette all'Uomo di penetrare nella conoscenza di Dio anche 'solamente' attraverso l'osservazione dell'immagine sacra. Un sancta sanctorum dove si custodisce l'essenza divina dell'Uomo, l'Arca dell'Alleanza che sancisce l'unione indissolubile tra questi e Dio. Non è quindi un caso se, nel segno dell'artista, nel suo ricercare ogni volta la verità del sentimento per riversarlo sulla tela, si percepisce con forza e potenza espressiva un'introspezione personale che diventa però anche patrimonio comune che sfugge all'effimero per trasformarsi in ricordo, memoria, contemplazione.
Contrariamente a buona parte dell’arte contemporanea, in Maria Elena Ritorto l’idea si deve costantemente affiancare alla tecnica, al mestiere che rende immortale un dipinto. I grandi maestri del passato hanno sempre sottolineato tale elemento, sottolineando l’esigenza, pur dopo una vita di sperimentazioni, di ritornare alla forma, al vero, al reale nel rispetto della grande tradizione antica. Nell'arte di Maria Elena Ritorto vi sono anche altri elementi che sublimano l'idea nel colore e nella luce: quel senso di armonia ritmica e fluida che tanto deve agli studi musicali dell'artista, per cui l'uno fa parte indissolubile del tutto, in un equilibrio compositivo in cui tempi, pause, riprese assumono di volta in volta un andamento vivace, allegro, oppure mosso, moderato, grave, per colorare stati d'animo e mostrarceli puri e immediati come una sinfonia. Nei suoi passaggi cromatici, si svela tutta la modernità del suo linguaggio, tasselli di materia come graffiti contemporanei, tele che diventano squarci sull’anima, sovrapposizioni azzardate che metamorfizzano la materia rendendola ‘altro’, vita pulsante.

Guido Folco
Responsabile Nazionale
Arte e Cultura Aspim Europa
Direttore Italia Arte- Museo MIIT
Storico dell' arte