Biografia

Mia madre mi ha raccontato che in terza elementare invece di fare i miei compiti, ho scritto sul quaderno d’italiano una poesia. Lei l’ha trovata bellissima, e poiché la maestra non credeva nelle mie capacità, mi ha suggerito di fargliela leggere il giorno successivo. La maestra non ha mai creduto che io avessi scritto quella poesia.

Ho vissuto le mie ore migliori in riva a un piccolo fosso a osservare la fauna d’acqua dolce. Quel ridotto cosmo subacqueo, condensava nei suoi dieci centimetri di profondità un elemento che rispondeva a necessità che neanche mi ero mai posto.

Al campeggio trascorrevo sempre i primi giorni costretto da una timidezza ingiustificata che m’inibiva moltissimo. Puntualmente, a poche ore dalla fine del campeggio, questa spariva, ma era già ora di andare a casa.

Ho passato centinaia di ore con me stesso a respirare su A4 bianchi a tracciare linee e riempire vuoti a china.

La sensazione di non riuscire a comprendere pienamente la situazione in cui mi trovo mi si presenta sporadicamente da tutta la vita.

Mi piace pensare che i ballerini non siano altro che passanti qualunque che s’incontrano casualmente sulla scena e istintivamente riempiono/svuotano i loro gesti.

Ogni giorno che passa scopro nuove cose che mi piacciono, sta diventando complicato gestirle tutte.