Biografia

Nicolò Francesco Arioli nasce a Mantova il 19 di gennaio dell’anno 1985. Fin dai primi tempi mostra uno straordinario interesse verso il mondo naturale; un interesse che alimenterà con impegno fino a oggi. L’universo incontaminato del sistema Natura, infatti, rappresenta per Nicolò, sempre e costantemente, un “mare d’ispirazione pura” dal quale attingere in ogni momento. L’artista seguì poi gli studi superiori presso il liceo artistico “Giulio Romano” di Mantova e, successivamente, conseguì la laurea in “Scienze dei Beni Culturali” presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. L’esempio dei grandi maestri come Andrea Mantegna, Albrecht Durer, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Michelangelo Merisi e Pablo Picasso è stato di fondamentale importanza. Tuttavia, Nicolò non riconosce la propria arte come figlia di un “metodo accademico” indotto, bensì considera essa stessa il frutto magnifico di una capacità innata, coltivata sapientemente, e preservata da contaminazioni esterne. Arioli si distingue per la ferrea ideologia di esprimersi in modo depurato dalle sovrastrutture proprie di una società costruita su princìpi fittizi legati al mero materialismo. Verso la fine degli anni novanta l’artista fonda lo stile del CRIPTOSIMBOLISMO aprendo in modo ufficiale quello che si potrebbe definire il suo primo periodo creativo compreso tra il 1997 ed il 2009. Questa prima fase è estremamente importante per la tecnica esecutiva, raffinata, dalle textures virtuosistiche… atta a raccontare soggetti complessi, ove infinite figure subliminali si sovrappongono in un gioco estetico, colto, di grande magnetismo attrattivo. Tutte le opere grafiche di questo periodo sono legate dall’utilizzo dell’inchiostro di china, il quale viene applicato, secondo l’esigenza, secco, viscoso o liquido.
Nell’estate del 2010 Nicolò Arioli segue un intenso periodo di studio e perfezionamento presso lo studio di un maestro del '900. Nicolò apprende qui i segreti della scultura su gesso e su marmo. Inoltre, si confronta con l’affascinante maniera della fusione a “cera persa” ancora oggi utilizzata per le sculture bronzee. In seguito, produrrà una serie di affascinanti bozze preparatorie; queste, verranno raccolte nella sezione chiamata STUDIOS: uno dei periodi più prolifici e forti di sperimentazione per l’artista mantovano. Il terzo periodo, iniziato nel 2002 ma rimasto silente per anni, si riconosce nel VIAGGIOGRAFICO. Quest’ultima categoria comprende opere di simbolismo grafico tra le più innovative dell’intera produzione. La grande importanza di queste creazioni, realizzate in studio o in occasione di live performance, si riconosce nella geniale “architettura grafica” basata sull’accostamento di due matrici: il Criptosimbolismo fisico e il Criptosimbolismo subliminale. Il segno diviene “libero” dalle costrizioni indotte dal tecnicismo più arcaico e conservatore. Rivela Arioli:
“Sovente, cerco di mettere alla prova il pubblico con disegni tanto semplici all’apparenza, quanto complessi e articolati nella determinazione del significato.”
Inoltre, alcuni viaggigrafici vantano la curiosa peculiarità di emettere luce nelle tenebre; questo effetto è ottenuto per azione di uno speciale colorante al fosforo. Grazie a codesto espediente tecnico, l’osservatore può “oltrepassare” il labile confine tra immagine e materia… Come afferma lo stesso artista:
“La realtà è “invisibile agli occhi”… Una dimensione raggiungibile, solo, decifrando i simboli e le morfologie celati all’interno di ogni manifestazione visiva.”

Dal 2010, Nicolò ha denominato ufficialmente il proprio universo artistico EVO: questo termine, che ampiamente richiama il concetto di “evoluzione”, è un acronimo:
“E” - esaltazione
“V”- valori/verità
“O”- oltre materiali

Inequivocabile, la volontà d’invocare una forma di espressione figurativa, criptosimbolista, in grado di “trasformarsi” perpetuamente dinanzi agli occhi dell’osservatore. Un’arte generata dall’armonica sinergia di tecniche antiche come la brunite, la china e la grafite, con le potenzialità, illimitate, offerte dalle moderne tecnologie di chromebending e detailbuilding. Obiettivo ultimo, il superamento del materialismo… comunemente imposto dalla carenza di sensibilità, e rispetto, verso il sacrificio degli artisti.
Dalle parole di Arioli:
“Ho così portato l’immagine ai massimi termini comunicativi… elevando, in modo universale, l’inestimabile potere divulgativo racchiuso nel simbolo.”



“La reale capacità di un artista non consta nel porre oro su di una tela… bensì, nel saper trasformare quella semplice campitura in “oro spirituale”; questo, semplicemente grazie alle proprie innate abilità.”

P. VanDerKlyne