Biografia
Ernesto Massimo Sossi
Nato a Taranto nel 1963, si trasferisce a Venezia nel 1981 dove consegue la Laurea in Architettura e inizia la collaborazione con Italo Zannier e Paolo Costantini.
Architetto, scenografo, storico della tecnica della fotografia: il suo percorso artistico, che spazia tra performance, pittura, fotografia, arte ceramica, design, video-arte, assemblage e istallazione, si basa su una costante e continua sperimentazione che lo porta a ricercare tecniche, forme e materiali sempre differenti. Il suo lavoro parte da una ricerca che focalizza l’attenzione sulle inquietudini dell’uomo e sulla sua profonda solitudine interiore, cercando di portare alla luce le ansie e le paure del vivere contemporaneo. Da qui nasce l’esigenza di concepire un’Arte che faccia emergere non verità, ma ipotesi che abbiano la straordinaria virtù di essere alternative alla semplificazione degli avvenimenti. Questo studio lo aiuta ad esplorare gli aspetti benefici dell’Arte ed a conoscere la propria persona.
Come scrive Laura Coppa nella prefazione de Le soglie invisibili, “Ernesto Massimo Sossi mostra le segrete caverne di ciascuna coscienza. Ne ritrae gli ingressi invalicabili: le porte sbarrate che proteggono l’intimità di quel non detto che sempre ribolle, fisso e stantio, fra le sue grotte dalle pareti scrostate.”
Studioso di etnologia e antropologia, da anni si dedica allo studio di “riti di passaggio” e di “iniziazione” elaborando una personalissima tecnica di “fotografia plurimaterica”.
Quando non fa queste cose: studia, perde tempo, elabora pensieri.
Di recente pubblicazione il suo libro fotografico Le soglie invisibili.
Del lavoro di Ernesto Massimo Sossi hanno, fra gli altri, scritto:
Laura Coppa, Angela Tonni Perucci, Matilde Avenali, Daniela Larentis, Edoardo Panetta.