Biografia

Nei tagli ricuciti di Ranieri, non dobbiamo cercare significati particolari ma semplicemente ciò che rappresentano: i tagli di Lucio Fontana cuciti, chiusi! Visibili molto bene nelle prime realizzazioni del 1993 ( semplici tele bianche, tagliate e sommariamente ricucite). Certo, oggi l’artista sostituisce parte dei colori con le cuciture, ma la sostanza concettuale non cambia.
Con questo lavoro Ranieri non intende rinnegare ciò che si è visto dagli anni 50 (periodo dei primi tagli di Lucio Fontana) ad oggi. Al contrario ne è convinto sostenitore, a tal punto che, non appena ne viene a conoscenza, smette di dipingere per cercare nuove soluzioni artistiche, più consone alle nuove sensazioni che lo pervadono e naturalmente “oltre la tela “.
Solo in questo anno (2003) diventa consapevole della forza espressiva di quel suo lontano e improvviso “gesto,” forse scontato, banale,
quasi goffo ma ciò che conta per lui, liberatorio.
Potrà un giorno tornare a dipingere sulla tela senza sentirsi sorpassato, antico, preistorico, fuori dal suo tempo! In questi ultimi undici anni ha guardato oltre quella “porta”, oggi sente la necessità, non di tornare indietro, bensì di chiuderla ( le cuciture ) per andare se possibile, oltre……….

Ermanno Mariani

Gentilissimo Signor Ranieri, in effetti ciò che muta non è tanto l'aspetto estetico, bensì il concetto dell'opera. Già Burri aveva ricucito i tagli delle sue tele e dei suoi sacchi lacerati e combusti e come lui diversi altri autori, nella ricerca di superare il concetto di Fontana... o di completarlo. Nel suo caso c'è il desiderio e il tentativo di mantenere la propria identità artistica, pittorica, sperimentando necessità espressive ulteriori e diverse, per riunire infine il tutto. Non è sbagliato e neppure fuori tempo...
sì, sono 'splendide' e questo perchè nascono da una creatività comunque molto soggettiva, quindi in ogni caso unica e nel mondo dell'arte questo è tutto
un caro saluto e... alla prossima!

guido folco