Biografia

Chiara Smirne nasce il 13 luglio del 1980 a Novara, dove vive fino all’età di 25 anni. Già da bambina manifesta un forte interesse per il disegno, che la porta a creare molti personaggi di fantasia. Presto anche l'uso del colore diventa uno strumento per esprimere i suoi stati emotivi interiori. R32; Frequenta il liceo artistico e successivamente la facoltà di lettere e filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, seguendo i suoi altrettanto forti interessi letterari. R32;
Nel 2010 riemerge con forza l’esigenza di esprimersi attraverso la pittura. Riprende quindi un percorso di formazione frequentando corsi di pittura avanzata: all’Accademia NABA di Milano, nel 2010, e alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, nel 2011.
La sua ricerca artistica è volta a esplorare il mondo circostante riproducendolo non così come si presenta ma in maniera onirica e fantasiosa, focalizzando l’attenzione sulla suggestività di uno o più dettagli: uno sguardo, una luce, un cartellone pubblicitario, una scala buia, un’insegna luminosa, una strada vuota. Ciò che principalmente le interessa è riportare su tela impressioni, sentimenti e stati d’animo, legati in particolare alla visione di paesaggi urbani e figure umane.

“Dipingo principalmente paesaggi urbani, illuminati nella maggior parte dei casi da luci notturne, crepuscolari o irreali, dove l’elemento umano si inserisce con la sua evidente assenza o con la sua ‘inaspettata’ presenza. Ciò che cerco di comunicare è come la presenza-assenza dell’uomo e il contesto in cui è inserito generino una realtà dove a dominare sono emozioni e sensazioni. Gli elementi vengono esasperati creando delle allucinazioni, immagini di cui bisogna farsi spettatori senza dover a tutti i costi trovare un senso. Rappresento spesso scenari irreali ispirati da sogni, ricordi, pensieri e paure. L’inconscio è quasi sempre il vero protagonista dei miei dipinti. Un inconscio che vuole liberarsi dalle sue paure e dalle sue ossessioni riuscendo così a portare ordine e calma dove prima c’erano caos e angoscia.” (C. Smirne)