Biografia

Descrizione della Poetica Pittorica dell’Artista:

La forza del colore che deforma il razionale, senza però mai prevalere. E’ l’immagine del nuovo; un’immagine governata da una traccia, un segno, un tratto. Una combinazione di origine istintiva che spesso, anzi sempre, senza anticipare i contenuti lampeggianti e l’offuscata intuizione, sperimenta ignoti percorsi per imporre la sua superiorità sulla ragione. E’ l’informale di Valentina Mammana, la giovane artista da sempre coerente con il suo (laborioso) itinerario di ricerca: la sperimentazione di nuovi materiali resa ancora più forte dalla capacità di rifiutare ogni impianto conformistico. La seduzione dell’avanguardia. Forme irreali, senza compromessi nel segno e nel gesto, si aprono al linguaggio metaforico. Il passaggio ad altra logica, meno informale e più lineare, non giunge mai per caso sollecitata com’è da toni di luce, contrasti cromatici e riflessi vivaci. E gli elementi visivi, componenti in simboli, intrecci o semplici tratti, si fanno personaggi. Da un angolo buio, che è spazio ideologico, ad uno sprazzo di luce, mai segnato dai confini del sentimento. Confessioni con i colori, prima ancora che con le parole, che affiorano, quasi fossero sottili sfumature, dalla memoria. Per concretizzarsi e materializzarsi sulla tela fino a diventare comportamenti espressivi. Colpita e influenzata dall’estremo minimalismo di Keith Haring, l’artista della metropolitana che più d’ogni altro ha condizionato l’arte e la grafica moderna, Valentina, come l’americano che fu tra gli iniziatori della cultura che ha utilizzato un proprio codice linguistico, vuole riesporre un momento primitivo del linguaggio dove il segno si mescola con l’espressione verbale in una sintesi. Che è poi il susseguirsi di simboli.

Vincenzo Rosana (giornalista)

…Le sue Opere sono tracce, segni che diventano parole; come se l’artista grattasse, incidendo, una cera lacca dell’anima, oppure un vinile che suona parole, infatti le stesse escono attraverso i segni.
Nelle opere di Valentina Mammana infatti c’è sempre un simbolo o un ipertesto, che comunica i suoi pensieri, le sue sensazioni, le sue emozioni, ma ciò che affascina è la tecnica utilizzata, che nella sua pittura diventa accumulo di materia e materiale; un tuffo nel passato in quei segni arcaici , primitivi graffiati, incisi e urlati dall’artista.
L’artista affascinata dalle figurazioni preistoriche incise su pietra, ossa, caverne, e avendo approfondito studi sull’argomento, parte da una certezza, che: “Il segno è sempre esistito, era arte ancor prima che qualcuno lo chiamasse così; era arte quando ancora non esisteva alcuna forma di comunicazione; è diventato comunicazione ancor prima di diventare arte”!!!
Il suo mondo è “l’incisione”…l’Arte Contemporanea lo spazio in cui si muovono le sue Opere!!!!...

Antonio Caldarella (scrittore)