Biografia

“Ritrovare la figura per perderla. Perché solo così si trova e si scopre l’essenza.
Silvia Caimi dalla figurazione dimostra la necessità della realtà informale e astratta nell’arte.
Pittrice di grande sensibilità e tecnica, percorre la difficile strada dell’esperienza umana, sia essa letta come esistenza sia essa vista come operato in uno spazio tempo.
Se la figura rischia di costituire il limite di un palpito e di un’emozione solo disegnata, appare la
necessità di aprirla e aprire i cancelli del respiro per un reale sentire e gustare l’arte fino in fondo, dalla punta della lingua alla pancia, non lasciando nulla di intentato. Il solido diventa liquido per evaporare e lasciare dalla vista alla sensazione l’incanto di un’arte che ci racconta la persona nel suo dissolversi perché solo nel silenzio e nella mancanza ci può essere la conversazione e la presenza più autentica e decisiva”. Prof. Giammarco Puntelli critico d'arte