Biografia
GIANNI TURIN Nasce a Bagnoli di Sopra,Padova,nel 1959.Formatosi sotto la guida di E.Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia,da lui ha attinto la passione per la materia,il gesto,la sperimentazione coinvolgente,il frammento di vita vissuta,quali ispiratori della sua opera.Da un punto di vista personale,progressivamente volge il proprio spirito ad una forma profonda di cattolicesimo,vissuto come ancora di salvezza nel dramma dell’esistenza.Agli inizi,la sua ricerca si sofferma su quella zona di confine tra ombra e luminosità,fra tenebre e luce,recuperando un luogo ossessivo di Vedova,quello della spettralità dei grigi.Sono queste le "Atmosfere degli anni di piombo".Nella seconda stagione,quella delle "Energie",il colore irrompe ed è vigoroso,pieno di sensitività intrecciando assonanze e dissonanze in una risultante colma di energia,che si organizza seguendo un disegno mentale inconscio eppure rigoroso.Verso la metà degli anni Ottanta si fa strada una nuova consapevolezza poetica,quella dei "Silenzi".L’uomo con le sue ambivalenze medita cercando nella requie di “fare il punto”.Le opere parlano con le loro facce di uomo:Soggetto o Mito fa lo stesso.La natura più intima della serie dei Silenzi sembra essere il tentativo di abbracciare lo spazio circostante,ma anche di catturare frammenti di vita,riposti come reliquie all’interno di contenitori chiusi.La conferma a tali intenzioni arriva con la mostra "Sette croci per sette chiese",dove le opere,dialogano pienamente con la Basilica di Santo Stefano in Bologna.Un percorso originale di Turin che si confronta con la dimensione mistica e misterica della croce gloriosa di Cristo cercando di spostare il fulcro dell’immagine oltre quel senso che altrimenti rischia di cadere nella retorica.Ha esposto in mostre collettive e personali curate da Visentin,Montobbio,Fraccalini,Fagone,Spadoni,Caramel,Salvagnini,Acquaviva,Chessa.Ha realizzato opere pubbliche,è docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.