Biografia

Ho sempre pensato al fare artistico come ad una sfida verso il mezzo di espressione stesso, atto al raggiungimento della metafora.
Al fine dunque di restituire il valore simbolico dell’immagine, credo che sia fondamentale riuscire ad essere quanto più elastici e malleabili possibile rispetto alle infinite possibilità di indagine che l’arte ci offre.
Nascono così i miei progetti, progetti intesi come lavori in divenire, stratificati come le linee della metropolitana, viaggiano su binari che possono incrociarsi oppure scontrarsi fragorosamente. Sono sempre il frutto di un’urgenza e fragilità interiore che non teme di essere mostrata.
Possono essere ripresi o abbandonati oppure possono correre simultaneamente.
Ogni progetto è contraddistinto da un medium che può variare a seconda di quale metafora desidero rappresentare. Una volta deciso l’argomento da affrontare, per intuizione e urgenza personale o in seguito alla meditata lettura di quotidiani e opere letterarie, lascio che l’idea, formatasi spontaneamente nella mia mente, decanti nella memoria. Poi procedo documentandomi sull’argomento, lo studio in profondità e solo in un secondo momento decido con quale materia_medium trattare l’argomento.
Spaziando dalla riflessione esistenziale e politica sulla condizione umana all’introspezione poetica nell’universo delle emozioni e dei sentimenti, alla suggestione del gioco e dell’immaginazione, dalla rivisitazione delle tradizioni popolari al valore simbolico del paesaggio.
Posso quindi proporre dei lavori che si diversificano per strategia e forma, ma che pure si riferiscono tutti a un medesimo filo conduttore: la Fragilità, come cifra dell’esistenza, e le sue differenti sfumature.