Biografia
creatrice indipendente
L’esperienza artistica di Roberta Sotgiu è caratterizzata dalla ricerca di un epicentro, di un io sempre messo in discussione, instabile perché intento nella ricerca di una forma autentica, che consenta l’autoriconoscimento, la riscoperta e ridefinizione di sé. Un pensiero lucido e analitico che, attingendo alle possibilità plastiche e cromatiche del materico, si proietta in mondi altri, in suggestioni oniriche cariche di molteplici segni.
La pittura ricerca la natura in una sorta di rituale atavico. I colori si mischiano al sangue di animale, si screpolano e franano sulla tela, o si coagulano in punti di luce, occhi, lucciole notturne. Il rito a volte è sacrificale, altre ancora è iniziatico o espiativo, o si traduce in un mantra rassicurante e silenzioso. Arte sacra dunque, che evoca l’inconscio, che si abbandona all’automatismo, che si interroga sull’ossessione umana per l’imperfettibilità della propria condizione..
Questi presupposti sono divenuti ora il punto di partenza di una nuova indagine. Nel gioco dello specchio prende vita un nuovo rituale, inquietante e metamorfico, nel quale materia pittorica, materia organica e materia psichica si fondono e si confondono. L’elemento figurativo invade la tela. Aggredisce e si lascia aggredire, mettendo a nudo il significato di un processo artistico che pone al centro della propria ricerca la fragilità coraggiosa e perdente dell’umano.
A cura di Eleonora Aimo