Biografia

CUCCHIAI, COLORI E TAVOLE

Come è noto (a chi?), non amo scrivere, preferisco di gran lunga leggere, lo trovo più gratificante e creativo. Costretto alla pagina da velate minacce di apnee alcoliche, cercherò di rendere su carta ciò che per struttura fisica ha bisogno di un supporto ben più serio e rigido: bene iniziamo.

Un’immagine rappresenta e fissa, più di ogni altra, la sua pittura: un cucchiaio a mezz’aria dal quale scende un sottilissimo filo di colore che si va a posare con delicatezza da pasticciere sulla superficie lucida della tavola (su cui precedentemente è stata stesa la base) inseguendo i movimenti da direttore d’orchestra che la mano traccia. Abbiamo qui condensati i tre elementi che a mio parere in-formano la creatività di Jean, Gianpa, Drugo, il Professore (nomi e identità che assume con disinvoltura da camaleonte): pittura, culinaria, musica.. Ma uno solo di questi elementi, nel suo caso, racchiude anche gli altri due: la pittura. In essa abbia L’elemento musicale è invece rappresentato dal movimento imprevedibile della mano sulla verticale della tavola; questo muoversi cerca di realizzare una sorta di flusso di coscienza, dove l’artista, stimolato da una colonna sonora, cerca di dimenticare la propria presenza fisica sostanziando le proprie emozioni in linee. Non bisogna dimenticare che il nostro è stato bopper prima di approdare all’universo colorato della pittura, ed è proprio lì che troviamo, in una rarefazione d’intenzioni, delle linee che iridano un’assenza, evocandole forse come l’antimateria evoca la materia, come un’invenzione che rimane fedele a un tema mentre lo combatte.

Mi pare, con questo, di avere scongiurato le succitate apnee e di averVi introdotto ad una lettura dei quadri di Jean, Gianpa, Drugo o il Professore.

Matteo Tonoli