Biografia

La mania che ho avuto da piccolo di pensare le cose al rovescio, ce l'ho ancora: e se le persone si mettessero a camminare tutte all'indietro? Oppure se tutti si svegliassero di sera e andassero a dormire la mattina?

Pensare a rovescio è una cosa che spesso chiamano ironia.
Non nasce dal nulla ma osservando la realtà e la vita quotidiana, immaginando che d'un tratto si inneschi un cortocircuito, un incidente che sovverta l'ordine naturale delle cose. Mi interessa esplorare queste possibilità come un processo che alimenta il senso di curiosità e di scoperta. Non credo che le mie scoperte possono essere di quelle che segnano la storia o salvano l'umanità. Anche una scoperta banale ha il potere di arricchire la propria esperienza. Alle volte basta un errore, un trucco, un déjà vu, una piccola anomalia per risvegliarsi dall'anestesia della realtà quotidiana.

Realizzo le mie opere utilizzando soprattutto il video e la fotografia perché penso siano i più idonei a descrivere la realtà e perciò anche a documentarne le sue possibili incongruenze.
Utilizzo diverse tecniche a seconda dell’idea che devo sviluppare e ne esploro continuamente di nuove.

Spero che chi vede le mie opere si ricordi che il mondo in cui vive è pieno di meraviglie. Non è un mondo lontano e irraggiungibile ma quello che ci sta intorno, sotto i piedi e sopra la testa.