Biografia
"Ovunque, sulla faccia della terra, i migliori sono nemici della democrazia." (Anonimo greco, contemporaneo di Pericle).
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Davide vive l'avventura di uno sguardo nomade che non si stanca mai di vedere ma che anzi arriva al punto di cacciare ogni parola che non sia quella silenziosa e lampante dell'immagine. Il termine "ibrido" si avvicina moltissimo alla descrizione del suo lavoro, frutto di innesti di grammatiche visuali diverse: linguaggi discordanti, che si armonizzano e creano qualcosa d'altro. E' un miscuglio di dialetti, quasi un gergo che trae ispirazione dalla critica dell'esistente, inteso come sistema di potere costituito, omologante e generatore di esponenziali errori (orrori), miseria e genocidi. Una critica feroce e brutale, aspirante sovversiva, espressa con una pittura materica e introspettiva,a colpi di estraniamento e dissacrante sguardo, attento ai problemi di peso,forma e spazio. Per giungere a tale fastidiosa ed acida orchestra Davide utilizza vari strumenti, quali la Pittura,Fotografia,Grafica,Installazioni e Performances senza una gerarchia, poichè ogni lavoro è legato agli altri in modo invisibile e vi sono molteplici e sempre mutevoli possibilità per esprimere concetti. Ibridi, dunque, figli dell'amore per ogni cultura(alterità) visiva e non solo, del mondo, che parlano tutte le lingue e nessuna, in una continua ricerca d'identità e di ragion d'essere.