Biografia
L'arte di Beatrice Cosimi si è evoluta espandendosi su vari fronti, dal collage all'illustrazione, dalla fotografia all'istallazione, pur mantenendo un filo conduttore con il concetto di manipolazione/trasformazione in riferimento alle continue mutazioni sociali e dell'essere umano. II suo lavoro consiste in una ricerca sulle verità nascoste a cui tenta di dare una decifrazione tramite il linguaggio manuale, un linguaggio fatto di simbolismi che celano e svelano contemporaneamente i soggetti. Alla base della sua ideologia c'è un'idea di nascondimento come rivelazione più autentica rispetto all'immagine realistica, in quanto fermo immagine di una frazione millesimale di quello che può essere il complesso di un'interiorità.
Il suo stile, sia critico che giocoso mira a coinvolgere lo spettatore tramite una modalità ludica utilizzata per parlare di temi più profondi, delle mancanze, afflizioni e speranze dell'animo umano.
La tecnica del cucito e del segno grafico, sono i mezzi che predilige per intervenire nelle sue opere che sono un'esplicitazione chiara di un'indagine sulla società odierna e sulle dinamiche relazionali, in particolar modo sul tema delle identità e individualismi.
L'uso del filo, è inteso come legante, linea d'unione, simboleggia sia una via di congiunzione all'altro e alla propria spiritualità, sia il reticolo di memorie e attaccamenti che legano alla terra. Anche il segno grafico, solitamente un elemento che ripetuto forma un disegno più grande, rimanda in questo senso all'idea di insieme, descrive con un tratto ossessivo la varietà del potenziale umano.
Gli studi di sociologia oltre quelli artistici, l'hanno condotta ad eseguire delle opere che sono frutto di uno studio antropologico, un tentativo di esplorare le facoltà e i limiti dell'uomo e di esaminare come questo enorme bagaglio energetico venga utilizzato.