Biografia
Nato nel 1978.
E’ stato allievo del prof. Giulio Albrigoni.
Ha viaggiato in Egitto, Giordania, Iran, Siria, Uzbekistan, Turkmenistan, Istanbul e Gerusalemme.
Tra le principali esposizioni collettive:
Il Miracolo, L. Manenti, M. Mapelli, R. Pesenti, spazio d’arte Piscinacomunale, Milano, 2013; ArtVilnius’13, stand B-art contemporary + galleria Cart, Vilnius, 2013; Black sea, a cura di V. Agosti, gallery Avalon Island, Orlando, Florida, USA, 2012; Open studio_Figurazione Indipendente, a cura di E. Genna, associazione Artigirovaghe, Milano, 2011; Le Meduse, a cura di V. Agosti, Spazio Nono 1, Fabbrica del Vapore, Milano, 2010; Frammenti (italienische bildende kunst), Rote fabrik, Zurigo, 2005.
Esposizioni personali:
La dignità prima del pane, a cura di E. Genna e V. Urbani, Oratorio di San Ludovico, Venezia, 2013; Mesopotamia perduta, suggestioni pittoriche, a cura di S. Casini e L.P. Nicoletti, Civico Museo Archeologico, Bergamo, 2009; Guerre et ‘Paix’ à Bagdad, bipersonale, a cura di N. Rostkowski, Galerie Orenda Art International, Parigi, 2008; Lost Iraq, a cura di A. Pasquali, spazio d’arte Piscinacomunale, Milano, 2008.
Mi interessa l’idea di memoria e di tempo. Il tempo, concetto astratto, è in grado di concretizzarsi attraverso il deterioramento dei materiali, rendendo visibile, tangibile, la distanza tra l’origine di un oggetto e noi che oggi ne siamo, temporaneamente, i custodi. Di conseguenza il concetto di memoria è inevitabilmente legato a quello di responsabilità verso ciò che ci è stato consegnato e che dobbiamo a nostra volta consegnare nel migliore stato possibile a chi verrà dopo di noi, senza dimenticare che tutto prima o poi avrà una fine.
Sento che ogni reperto archeologico stipato nei musei o rimasto in sito o ancora custodito gelosamente dalla terra porta con sé una carica di energia della civiltà da cui proviene e di cui spesso ne è tutto ciò che rimane.