Biografia
“Non esiste in realtà una cosa chiamata arte. Esistono solo gli artisti: uomini che un tempo con terra colorata tracciavano alla meglio forme di bisonti su pareti di caverne e oggi comprano nei negozi tele e colori…” Ernest Gombrich inizia così il suo famoso manuale di storia dell’arte, mettendo l’artista in primo piano, dalla preistoria fino all’epoca contemporanea.
Anche io sono convinta che ciò che maggiormente conta è l’artista che ha l’esigenza di dare espressione alla propria interiorità senza pudori, con onestà, attraverso le svariate forme dell’arte manifesta emozioni, ricordi, opinioni, fantasie. L’arte è germoglio dell’interiorità, si attua sempre in modi originali e a volte sorprendenti, permettendo di accedere ad un non-luogo ove tutto è possibile e plausibile. Ogni essere umano è potenzialmente un artista ed è negli occhi dei fruitori che nasce l’arte. Ed è così che la contemplazione può condurre a verità assolute o a mondi immaginari che possono emozionare. “L’artista ci fa osservare, con i suoi occhi, un altro mondo” sosteneva Shopenhauer.
Artista impegnata a sperimentare costantemente le potenzialità della pittura, Alessandra Rosa usa le sue tele per esplorare altri mondi possibili o luoghi interiori che restituisce, attraverso il filtro dell’esperienza o del ricordo, in una visione intima legata sia alla percezione emotiva degli eventi che ai temi filosofici del 900: l 'uomo, la conoscenza, il linguaggio, la mente.
Le opere sono la proiezione di una sensibilità istintiva e la materia creativa, che trascende la rappresentazione, restituisce un concetto, un punto di vista o solo uno spunto di riflessione.