Biografia
Arturo Ianniello nasce a Teggiano (Salerno) nel 1982.
Approccia il mondo dell'arte da adolescente.
Dopo la maturità, frequenta l'Accademia di belle arti di Napoli, presso la cattedra del prof. Ciriaco Campus, dove continua un suo percorso personale già intrapreso in precedenza all'ingresso in Accademia.
La ricerca che Ianniello opera sui materiali punta soprattutto a un risultato di sintesi: il globale vi si fonde con il locale, la tradizione con l’avanguardia, il ready made con istanze costruttive e formali che ci riportano indietro nel tempo del fare artistico. E questo non accade per un ingenuo anacronismo, quanto piuttosto per una scelta ragionata e consapevole: quella di ripartire dagli anni ’50, epoca in cui si imponeva l’uso di materiali pesanti e “responsabili” come il metallo, che Ianniello ama particolarmente, e nella quale il nuovo verbo del concettuale e dell’arte povera non aveva ancora frapposto un invalicabile diaframma tra l’opera e l’artista, il suo vissuto, le sue cicatrici.
Il modo di procedere di questo singolare scultore (ma sarebbe più appropriato, forse, chiamarlo pittore) contraddice la natura stessa dei materiali adottati: i metalli recuperati da Ianniello sono inquieti e senzienti, sospesi tra natura organica e oblio minerale, veri e preziosi ricettacoli di memoria. Provengono da antiche botteghe artigiane, da fattorie abbandonate, da giacimenti di archeologia industriale scovati in giro per le terre del Vallo di Diano e dei Monti Alburni.
Il postmoderno cede il passo alla rivisitazione del moderno. L’ornamentale, il frivolo, il corrivo, sono lasciati alle spalle in nome dell’essenziale e del severo, del nucleare, dell’introspettivo.