Biografia

La mia poetica gioca sull’istantaneo, sull’impulsività del gesto artistico, sull’impatto che un attimo di ciò che stiamo vivendo rilascia nel segno, uno sorta di folgorazione ironica, sarcastica, talvolta crudele che cogliamo in sogno oppure viaggiando e che si traduce in una fotografia, in un disegno, in un acquerello. La fotografia è lo strumento che mi permette di esprimere un gesto impulsivo, lo scatto-immagine registra la sfera emozionale dei sentimenti e la esplora nei suoi contesti. Catturo la realtà che mi emoziona. Disegnare, così come dipingere, sono nella mia produzione un momento meditativo, annullamento delle categorie spazio temporali che mi permette di raggiungere una estrema libertà espressiva e fantastica, offrendo un particolare rilievo al colore e a forme astruse di personaggi surreali che giocano sui loro conflitti, sulle loro idiosincrasie, lasciando irrisollvibile l’enigma dell’incontro con l’ignoto. Particolare rilievo, nella mia varia produzione hanno le esperienze di viaggio, l’incontro con le altre culture, nelle quali ricerco gli aspetti del pregiudizio per utilizzarlo come strumento in sé di apertura. La diffidenza, non di rado, è una curiosità celata sotto i veli. In tutte le tecniche che impiego tento di esporre “l’eccentrico” rispetto ai temi e agli stili convenzionali, proprio per evidenziare come nessuno possa essere certo di parlare la propria lingua.