Biografia

Esiste una grande arte. Sono i quadri, le sculture, gli oggetti esposti nei musei, nelle gallerie importanti. Esiste anche un’arte minore. Meno conosciuta e per questo non meno importante. Con meno voce sui grandi mezzi di comunicazione anche se ha molto da dire. È un’arte che non appare e che non fa chiasso ma con forti e chiari valori. A questa arte appartiene Giancarlo Bucci. E parlando di questa arte minore, Bucci afferma: Mi sento più artigiano che artista. Il lavoro dell’artigiano è prendere la materia e trasformarla. Io prendo il colore e cerco di dare vita al giallo, al rosso, al verde. Dalle mie mani il rosso diventa tulipano o tramonto. L’azzurro si muove sulla tela e diventa mare e cielo. Bucci è dunque un artigiano e la sua anima è capace di cogliere i sospiri, i sussurri, le impercettibili note della realtà. La vita vista da un “artigiano” che con pazienza sceglie colori, forme, spessori e linee per dare corpo alla felicità, alla meraviglia, allo stupore. Un “artigiano” che racconta la vita con le parole dei colori, con incanto e sorprendente ironia.
Massimo Pessina