Biografia

Artista con formazione eclettica, propone una serie d’opere composte da foto, sculture, memorycarillons, installazioni e performance che rievocano e contengono ricordi di persone reali rianimate da suoni, musiche e azioni. Negli spazi del ritorno onirico gli oggetti senza valore assumono una persistenza poetica ossessiva che invade anche il supporto dell’opera con interventi diversi, quasi scolpiti dalla luce e dall’ombra. Talvolta alcuni elementi assurgono a dignità sacra custoditi in reliquiari ambigui. Gli oggetti, dato il valore simbolico che custodiscono, assumono una sacralità reale e, conservati come feticcio dentro e fuori dal tempo, diventando quasi uno studio antropologico che supera il valore particolare per assumerne uno universale. Le opere sono un archivio reale, casi irrisolti della memoria, riflessioni sul passaggio di esistenze oramai vissute ma dalle possibili coniugazioni ancora aperte a titolo di speranza e con fede mistica in altre vite possibili.Vincenzo Ventimiglia
Nel lavoro di Cristina Papi la dimensione affettiva, l'indagine dell'io e degli spazi domestici, l'attenzione al gesto nella sua dimensione di ritualità e all'oggetto in quanto sedimento di vissuto quotidiano e di memoria, conducono l'artista ad esplorare e trasformare, come in un procedimento alchemico, pezzi di mondo interiore, privato e personale. In un viaggio sentimentale à rebours. Papi ricostruisce frammenti di un discorso e di un percorso psicologico ed emotivo grazie al quale instaura un dialogo senza soluzione di continuità tra passato e presente, particolare e universale, interiorità ed esteriorità. Il passato lascia tracce di memoria che diventano frammenti di una storia consegnata ad altri per potersi vicendevolmente conoscere e riconoscere in un'immagine riflessa allo specchio, aprendo un flusso di comunicazione con nuove storie ed esperienze in un gioco di rimandi e suggestioni molteplici. Federica Mascagni