Biografia

La poetica del particolare delle nature morte di Laura Fantini eleva la mimesis a potenza e, attraverso una tecnica straordinaria nel controllo della forma e del colore, rende visibile l’invisibile. Nei suoi fiori metafisici, la perfezione ideale è temperata da un forte senso di caducità in cui bellezza e vanitas si toccano. Lo stelo reciso, la foglia che si accartoccia, la piega del petalo sono trafitti da una luce irreale, che rende le ombre abissi e svela piani infinitamente percorribili di trasparenze e sfumature. È il teatro metafisico di una realtà parallela, che vive di uno sguardo eterno e di un tempo inesauribile, fissati paradossalmente in fiori, foglie, elementi naturali simbolo dello scorrere inesorabile delle cose. (Vera Maria Carminati)

Le mie opere nascono dal desiderio di scavare nella realtà di un’ immagine, ma i miei fiori o le mie foglie, non sono solamente fiori o foglie, rappresentano invece ogni aspetto della mia vita, i sogni, le paure e le speranze. Rivelano tensione, rigore, autocontrollo, sfida, attraverso il quale mi piace confrontarmi con me stessa, visualizzando i miei sentimenti e le mie sensazioni.