Biografia
"siamo afflitti dalla fragilità del presente che richiede solide fondamenta là dove non ne esiste alcuna."
(A. Melucci)
La mia ricerca ha a che vedere con l'effimero e con l'idea di fragilità e precarietà, pericolo e violenza, aspetti che caratterizzano la contemporaneità.
Nel mio lavoro tali tematiche emergono come "dati del problema", come variabili endogene e si esprimono con la costruzione di equilibri instabili o attraverso l'uso di materiali non convenzionali, non durevoli (come sapone, ghiaccio, polvere, fiammiferi...) o fragili (mine di grafite, vetro, carta...).
Utilizzando materiali effimeri, nelle mie opere assume un'importanza cruciale il concetto di tempo, sia esso inteso come durata dell'opera e della sua fruizione, oppure come modificazione della sua forma (con o senza l'intervento dello spettatore).
Generalmente non ho preferenze per particolari materiali o tecniche; la scelta dipende dall'idea che intendo veicolare con il lavoro. Il materiale contribuisce a creare una suggestione, che sicuramente riconduce all'idea, ma non è soltanto strumentale ad essa.
La mia ricerca artistica si muove sempre in una zona di confine tra stabilità e precarietà. Gli equilibri instabili che costruisco attraverso le mie sculture ed installazioni tentano di porre lo spettatore in uno stato di tensione, che è in qualche modo una sorta di seduzione: il forte appagamento estetico che perseguo nelle mie opere non è semplicemente un piacere fine a se stesso o formalizzante, ma diviene anche qualcosa di spiazzante che permette poi al lavoro di continuare a esercitare la sua forza.