Biografia
Roberto Pinetta
Nasce a Roma , 5 dicembre 1951, dove vive e lavora.
Studio : via GiovanBattista Magnaghi 61 - 3287818005
Pittore, scultore, grafico, inizia a dipingere fin da bambino, ricercando continuamente un suo personale linguaggio espressivo. Un lungo percorso, che lo porta a realizzare infine opere dallo stile inconfondibile, dove le ombre non rispettano la fonte luminosa canonica; piazze dove il cielo è soltanto un “appiglio” naturalistico, usato come pannello scenografico, elemento per appoggio di piani dove il reale diviene apparenza; figure dai corpi sinuosi che in una articolata sintassi compositiva, si scompongono per poi ricomporsi in un’”assemblage” di colori, al punto che: “…..la pittura così intensa nel suo rapporto con la vita da cui continuamente si alimenta e si rinnova, investe l’artista in modo totale, per cui egli c’è dentro con tutte le sue reazioni, lati del carattere, ossessioni, …uno spiraglio aperto sulla propria anima …..” (AFRO)
Tutto in una dimensione sospesa, dove i movimenti si fermano, cristallizzati, come da un invisibile, inquietante, ironico, scatto fotografico.
(Costance Gherardi docente critico d’arte)
"…Le figure stilizzate del Pinetta ricordano le volumetrie del Cubismo, anche le sinuosità delle figure“Fauves”. Le assenze nel volto ci riportano alla pittura metafisica di De Chirico…."
(Nicola Bietolini critico d’arte)
"… Nelle opere di Pinetta tutto è sospeso: il tempo, nella misura metafisica, e lo spazio, nella prospettiva senza profondità…."
(Massimo Locci critico d’arte)
"…La sua ricerca d’artista è un continuo richiamo al “luogo” della memoria, a ritornare indietro nel tempo, a “riscoprire”…."
(Alessandro d’Ercole dir.artistico MassenzioArte)
"…Pinetta è Pinetta, il suo mondo – benché abbia, come tutti, risciacquato i propri panni nella storia della pittura – è un mondo totalmente a sé, raffinato ed elegante, pop e liberty, cubista e metafisico, formale e informale, naif e surrealista. Indefinibile, incatalogabile, inconfondibile.
In una sola parola : pinettiano…."
(Niky Marcelli, scrittore, saggista, giornalista RAI)
"…Tutti i personaggi raffigurati, sia donne che uomini, hanno le mani di colore diverso rispetto al corpo, di solito una di colore rosso e una di colore nero, più raramente blu. Questa particolare caratteristica mette in evidenza i gesti dei protagonisti anche rispetto allo sfondo delle opere. Lo sguardo dei soggetti raffigurati guarda sempre verso lo spettatore, anche se ad essere dipinto è solo uno dei due occhi…."
(Cinzia Folcarelli, gallerista, curatrice d’arte)
" …Al primo sguardo apprendiamo
immediatamente che siamo di fronte a
opere che ci offrono una lettura personale e
stilizzata della pittura cubista e
metafisica, ma se approfondiamo la conoscenza,
comprendiamo che è una stilizzazione,
arricchita da una particolare attenzione,
verso i mondi dei mass-media e della pubblicità.
In questa stilizzazione l’artista ha trovato la sua
fonte pura, cristallina, zampillante d’ispirazioni…”
quasi inavvertitamente, sa tramutare i punti
esclamativi del potere mediatico in punti
interrogativi, insinuando, con la raffinatezza
di chi evita l’eccesso come il difetto, il sano
strumento del dubbio…"
(Maurizio Di Palma, scrittore, saggista)
"…Sofisticato e originale, il Pinetta costituisce un
unicum nel panorama artistico italiano. Quasi
stride la sua particolarità. Sembra di Parigi o di
New York, con il suo stile inedito, che trae origine
dal pop surrealista. I suoi colori risolti,
i contorni nitidi, le atmosfere rarefatte e pulite
talvolta paiono contrastare con temi importanti
e non sempre onirici trattati dall’artista.
In via Margutta è spiccato il suo caleidoscopio
tridimensionale, ipnotico e importante,
una serie di racconti visivi validi in tre direzioni…"
(Dott. Francesca Romana Fragale)
Pittore di merito, nell’albo dell’Accademia
Internazionale d’Arte Moderna