Biografia
Vanni Quadrio (Pa 1970) già nei primi anni ottanta, sotto la guida del padre Guido, comincia a sviluppare un personale linguaggio artistico partecipando a numerose manifestazioni artistiche.
Ha esposto in Italia, all’estero ed on line con mostre personali e collettive.
Negli ultimi anni:
Dal 2009 ad oggi espone in mostre collettive a Venezia, Ferrara e Milano, grazie alla collaborazione con la galleria Spazio d’Arte L’Altrove di Ferrara e a Palermo presso Casa SuccoAcido per il progetto Stanze d'artista e Incontri di Casa SuccoAcido.
nel 2008 prende parte al progetto N.EST, con un ciclo di fotografie sul tema del confronto tra centro città e periferia a Napoli. I suoi lavori sono pubblicati sul sito del progetto.
Tra il 2007-2005, partecipa alla mostra collettiva 13 x17 Padiglioneitalia.
Del Febbraio 2006 la collettiva Eugenìa, incontro tra giovani artisti di Roma e Palermo, galleria Centro Biotos di Palermo.
Nel 2005 partecipa al laboratorio d'arte contemporanea e cultura del territorio, progetto Isole, con un'installazione ambientale nella Biblioteca Comunale di Isola delle Femmine.
Ha frequentato corsi di litografia e decorazione e formatura ceramica ad Urbino ed ha partecipato a stage di specializzazione in arteterapia presso Art Therapy Italiana (Bo).
Dal 1989 ad oggi ha svolto attività artistiche partecipando a numerose manifestazioni, ha eseguito ritratti, pitture murali e trompe l’oeil, ha illustrato racconti editi da Gaefra, Anteprima e Libr’aria e ha realizzato la copertina di RHFB Rapports-Het Franse Boek Litterature algerienne Rabalais, Amsterdam.
La sua attività artistica si è svolta parallelamente a quella di formatore, ha infatti tenuto vari corsi di pittura, disegno e ceramica individuali o per piccoli gruppi ed ancora attività di riabilitazione con pazienti psichiatrici adulti, bambini.
Oltre alla sua produzione pittorica e grafica esegue interventi ambientali e scultorei, approcciandosi ad una riflessione sullo spazio e sul site specific, Il suo lavoro, nel complesso, ricerca il senso “insaturo” delle cose non tenendo conto di alcun “diktat modaiolo”.