Biografia
RAFFAELLA DEL GIUDICE
Nasce a Bari, il 1962
Figlia d’Arte. Artista e illustratrice, ha iniziato a disegnare in tenera età. Cultrice presso l’Accademia di Belle Arti di Bari – dove ha anche collaborato con il Laboratorio di Anatomia Artistica sperimentale per cinque anni. Molteplici i suoi interessi, oltre alla pittura e all’illustrazione, si è occupata di grafica, pubblicità, fotografia, scenografia, linguaggio cinematografico e audiovisivo. Collabora con diverse associazioni culturali e di spettacolo. Ha realizzato copertine di volumi storici. Ha partecipato e collaborato a varie mostre collettive nazionali e internazionali con Alessandro Quasimodo e Vittorio Del Piano (tra le quali “Omaggio a Salvatore Quasimodo”). Ha realizzato numerose personali tra cui “Immagini e Sogni” (dedicato al personaggio di Pinocchio). Numerose le sue esperienze di arte contemporanea con installazioni, video, opere fotografiche, ecc. con segnalazioni e premi. Alcuni suoi lavori sono esposti presso enti pubblici pugliesi, altri fanno parte di collezioni private. Ha partecipato a tutte le edizioni “Sesto Senso – Nudare Solent”. Di lei, tra gli altri, hanno scritto Vittorio Del Piano, Antonella Marino, Maurizio Ghiglia, Maria Vinella, Rocco Labellarte... Nel 2013 fonda insieme ad altri artisti l’Associazione Ex Studenti e realizza il primo progetto “Arte Acqua Ambiente - IL BACIO AZZURRO” con il regista romano Pino Tordiglione e Remo Girone, nel 2016 presenta e pubblica Archeomodernitas, la prima rivista semestrale di Ineffabili fatti d’Arte in collaborazione con la Casa di Michelangelo a Firenze e le Accademie Italiane, nell’occasione espone una serie di opere legate allo studio dell’Arte. “Un artista debba seguire una sua linea, ma senza chiudersi in una gabbia. Si può essere come Morandi, ma anche come Klee o Picasso. Oggi ci sono tanti artisti che seguono una poetica molto libera ed eclettica, come gli artisti Fluxus. Lo stesso Picasso disse che l’arte deve cambiare così come cambia la vita”. Come sostiene Umberto Eco, è più facile farsi riconoscere restando fedeli ad uno stereotipo: ma quello non è stile....