Biografia
Io ci vivo dentro l'opera, la mastico, la centrifugo, l'immagine deve diventare mia nel tempo e col tempo.
Il tempo e la pazienza sono esternati nei miei disegni, con semplici tratti geometrici che giocano nell'universo dell'arcobaleno colorato, da armonie e poesie visive.
Petali nel prato, con composizioni architettoniche, trovando sculture e materia. Nel semplice cartoncino bianco, e poi nero, come la mia anima.
Cy Twombly mi ossesiona coi suoi minimi tratti, linee infinite in un foglio ricordato da Capogrossi, poi trasmesso a Giacometti, per la verticale.
Giungono cavalli nel mare in tempesta, per rivedere De Chirico e Turner, con acrobazie di Calder con i suoi fili che assomigliano a Bruno Munari.
Per un'arte sempre da scoprire, che non si finisce mai di capirla. G.C. Argan era nell'elissoide del Bernini, partecipando all'infinito Eistain.
Così non sapendo nulla, percorro sentieri strani e misteriosi, percorsi d'arte.