Biografia

Nato nel 1971, vive a Tursi (Matera). Si avvicina all’arte da bambino tra i cavalletti, le tele e i pennelli del cugino e del maestro elementare, che risvegliano in lui il fascino e il mistero delle arti figurative. Nel 1977 la morte prematura del fratello Giovanni lascia in lui solitudine e angoscia, che continueranno a emergere nelle sue scelte di rappresentazione insieme alla memoria, alla terra, al suo “io”. All’età di otto anni iniziano le prime istantanee con la sua Polaroid 1000 che scopre essere amplificatrice della sua sensibilità iconologica. Donato ha una formazione economico-giuridica che lo allontanerà dalle arti visive cui poi ritornerà indirettamente occupandosi per un breve periodo di comunicazione visiva in progetti di raccolta fondi per organizzazioni umanitarie.
Abbandonato alla sua solitudine, intraprende, nel 2009, una ricerca del suo “io” attraverso i paesaggi remoti della sua Basilicata. Una persona inquieta, con un fuoco interiore nascosto dai silenzi, un’anima che trova nelle proprie radici uno strumento per fuggire gli stereotipi, ricongiungendosi, in questo modo, all’essenza primordiale. Segna così un cambiamento nella sua fotografia, un rifuggire da immagini nette e artificiose, lasciando trapelare un abbandono all’“es” fotografico in un incontro con la vera essenza concettuale dell’iconologia fotografica, che lo accompagnerà fino ai giorni nostri.