Biografia

Giunto alla tenera età di trentotto anni mia figlia mi ammonisce: “Babbo, smettila di esporre i quadri degli altri al ristorante… comincia a dipingerli tu!” . E così è stato.
Ma questa è solo l’ultima parte della storia. Prima ci sono una famiglia di ristoratori di Orbetello, il basket professionistico, uno studio grafico, tutta una vita a Montecatini… il suddetto ristorante che diventa la mia “galleria privata…e i miei tre splendidi figli, soprattutto: Carlotta, Lupo e Brando.
Poi c’è il disegno, quello sempre. Su diari, muri, gessi da ospedale e miliardi di fogli. Infine i quadri, stavolta i miei. Con i miei personaggi, con dentro il mio mondo, tutti dentro il loro mondo. MONDORONDO, appunto. Dove si muovono Ariosto, Torquato, Piff, Rebblù, Centomini… dove tutto è fantasia e niente è violenza.
Questa terra stravagantemente mitologica nasce dalle canzoni degli anni Settanta, sulle note di Loi e Altomare, Drupi, Rino Gaetano; si alimenta delle gesta di leggendarie figure, quelle che insaporiscono i racconti e le notti di tutte le città, di tutti i bar, di tutte le compagnie. I veri “personaggi”, insomma… quelli che ogni frase potrebbe essere il titolo di qualcosa, di una ricetta come di un romanzo d’appendice. I veri officianti della ”religione del tirare tardi e aspettare mattino” nella mia Unica città, che sono memoria e futuro della mia generazione.
Quelli che secondo me, per quanto “riveduti e S-corretti”, stanno proprio bene a Mondorondo.