Biografia

Allagamenti, tracimazioni, esondazioni in città deserte intendono narrare un mondo puro, diverso, possibile e pur fantastico, dove il distacco dalla realtà é polemico. La saldezza dell’idea spaziale alla base di queste pitture coincide con la labilità sintattica di un’assonometria approssimativa nei particolari. Queste opere sono anfibie: raccontano di una vita propria (nella creazione di spazi irreali) ma nel contempo sono luoghi dell’anima, sospesi a metà tra il ricordo di immagini già viste, sognate o più semplicemente immaginate. Le esondazioni si concedono a colori squillanti, ad una tecnica compunta, perfetta; ma la perfezione tecnica non è tecnicismo, bensì strumento dello stile, infatti solo attraverso un compiuto stile la visione resta candida e lo stupore dello spaesamento nella visione di mondi altri, crea il divertimento. E’ il miracolo delle città sorgenti, ordinate in modo maniacale, straordinariamente vive dove manca l’artefice di tutto: l’uomo. Il distacco dalla realtà è polemico e nella intenzionale assenza antropica si parla di un’epoca di incertezza, dove il godimento dura un attimo e dove, si respira un animo addolorato: così la direzione dei significati va sempre oltre l’apparenza rifiutando sia la logica dei gruppi (intesi come tendenze) che delle mode.