Biografia

Fissare sulla tela la natura usando, come mezzi, la natura stessa – foglie, cortecce, elementi caduchi – è la grande idea che sta alla base dei dipinti naturalistici di Danilo Viviani.
Il tema pittorico delle foglie, fondendo oggetti materiali e pittura, crea un impatto visivo che, trascendendo l’oggetto in sé, si fa espressione e simbolo: espressione di un sentimento universale di caoticità e simbolo di un tempo vissuto (le foglie vive), perduto (le foglie cadute) e infine recuperato in una più alta dimensione, quella dell’arte.
La natura è per così dire incollata, impigliata nel tempo come un ricordo, ma un ricordo troppo lontano per poterlo chiaramente mettere a fuoco. Ed ecco allora che il colore, nella sua apparente casualità, copre e al tempo stesso scopre le foglie mettendone in risalto venature e orli, permettendo alla tela di emergere nella sua tridimensionalità.
Il tentativo di Danilo Viviani si compie qui: ad un passo dalla forma (platonicamente intesa), un istante prima che la parola venga pronunciata, in quel caos immateriale e tuttavia radicalmente materico che caratterizza il mondo prima della nascita del mondo.
[Testo di: Valentina Calzia]