Biografia
"Osservando le opere di Vincenzo Todaro si ha l'impressione di trovarsi catapultati all'interno di paesaggi che sono allo stesso tempo luoghi fisici e mentali, sites e non sites (quasi memori della poetica di Robert Smithson, celeberrimo land artist). Nelle "visioni" d'interni e d'esterni proposte dall'artista (forte di una solida base grafica e incisoria) sembra che il tempo si cristallizzi in un solo attimo di sospensione, nel quale la presenza umana è solo un accessorio dello spirito del luogo rappresentato, secondo una "poetica dell'assenza", citando le parole dell'artista.
Nelle opere di Vincenzo infatti, spesso quest'assenza è il vero soggetto dell'opera, poiché paradossalmente, induce lo spettatore ad interrogarsi sull'identità di coloro che abitano i luoghi rappresentati, spesso spazi urbani come metropolitane o aeroporti, veri e propri raccordi di flussi umani, nei quali però le persone si incrociano solo frettolosamente e freddamente, senza incontrarsi mai veramente. La percezione dello spettatore viene quindi stimolata nell'intimo dalle opere di Vincenzo, evocando un senso di sospensione misto a una tensione interna ma anche ad un senso lieve di speranza."
- Fiordalice Sette