Biografia
"(...)Le rigide architetture, gli angoli luminosi, le ombre taglienti, il manierismo pittorico sono il lessico creato da quest’artista che mette al centro della propria indagine lo spazio, quest’ultimo inteso come luogo abitato, su cui si posa lo sguardo e da cui prende le energie lasciate come segno del passaggio umano. Incredibilmente il tempo bloccato in istantanee nette, a tratti fredde, dopo qualche attimo, rivive nel popolarsi di figure impalpabili lente e silenziose. Fra le locations più fotografate e poi rielaborate dalla Saviano vi sono corridoi, scale, pianerottoli, probabilmente perché questi rientrano nel suo immaginario come luoghi di mobilità, di fruizione rapida, d’incroci momentanei, quasi fulminei. Senza dubbio questa particolare peculiarità scaturisce da una profonda analisi della società contemporanea edificata su rapporti interpersonali ridotti al minimo, poche parole, pochi sguardi, poco coinvolgimento. Nello svuotare gli interni delle strutture, fa dell’architettura una metafora di un mondo che continua a creare contenitori senza mai potersi concedere il tempo di viverli concretamente."
(Marcella Ferro)