Biografia
La scommessa di Francesca Aristei è quella di trovare il giusto equilibrio fra locale e globale, particolare e generale, ideale e contingente utilizzando, con sapienza e sensibilità, il rapporto fra forma e colore. L’artista, infatti, con rara perizia tecnica, si muove sul sottile crinale che separa il ritratto (inteso come rappresentazione fedele della fisionomia personale), dalla raffigurazione della bellezza ideale, ovvero di quella forma che, pur essendo riconducibile all’individuo, mantiene i parametri generali dell’armonia proporzionale. Le opere di Francesca Aristei, perciò si collocano nel solco ideale a suo tempo tracciato da Raffaello e da Canova cui l’artista guarda non per copiare, ma per apprendere il segreto della conquista di un equilibrio fra quel che è il platonico ideale della forma e la specifica consistenza dell’uomo, della donna o del bambino che ha dinanzi come soggetto da ritrarre. Per questo la scelta dei colori si allontana dall’imitazione del mondo reale e predilige una soluzione monocromatica che, di per sé, sposta la percezione della forma su un piano che non è più quello del quotidiano, ma quello dell’eterno e dell’assoluto.
Marco Bussagli