Biografia
Gianni Leone nasce a Terracina, vive e lavora a Fondi. Appena sedicenne abbandonerà la scuola d'arte per ricercare autonomamente una forma adatta all'estrinsecarsi del proprio talento pittorico e filosofico letterario. La pittura si rivela una costante ma l'insoddisfazione verso le forme reali della quotidianità, lo spingono a scegliere un'autoformazione tesa all'acquisizione di strumenti espressivi alternativi. Gianni Leone ad-opera, così, una tecnica mista di inchiostri e colori ad olio, che ben rappresentano sullo sfondo l'atmosfera rarefatta e malata di un probabile cielo post-atomico. Il soggetto emerge dalla tela quasi scolpito sulla pietra, immortalato nella staticità del momento, impresso sulle rovine del ricordo. Il tratto veloce e spasmodico misto ad un andamento calmo e capace, rendono l'opera tecnicamente unica ed
espressivamente drammatica.
L'anticipazione di forme mutanti si rivela essere un tratto fondamentale per la comprensione di uni'ndole che si caratterizza visionaria.
L'uomo f a b e r si tramuta in de-costruttore della struttura esistenziale dell'uomo stesso e dell'ambiente che egli ha reso involucro e simulacro di paure archetipiche. E così, Gianni Leone si erge a violentatore di coscienze ricomponendo paradossalmente - forme somatiche che rappresentano anime spaesate e nostalgiche ma sempre alla ricerca di un habitat artificiale, di un'utopia perduta da colonizzare. Una pittura che, superando una soggettiva necessità espressiva, veicola un messaggio di radicale cambiamento alla ricerca di un ritorno ad una condizione non mutante; nelli'ntento di provocare l'intimità dell'animo umano e condurlo alla commozione attraverso l'immedesimazione con le figure struggenti e tormentate. Un impegno che si propone di suscitare negli spettatori-attori un interesse verso le sorti del genere umano e del pianeta che lo ospita.