Biografia

Patrizia Dottori

Fotografa dal 1986, sono nata a Roma e vivo e lavoro tra Roma e Buenos Aires.
Scatto come un’artista e penso come una fotografa, questo è il motivo per il quale definisco il mio stile come “reportage artistico”. I progetto nascono dagli scatti. Quando rivedo le mie immagini vedo delle storie. Cerco significati ed emozioni non immediatamente riconoscibili. Negli ultimi anni il mio lavoro si è fatto sempre più concettuale incentrato su argomenti legati ai diritti umani e a tematiche ambientali concentrandomi sulla bellezza come messaggio in sé. In questo contesto è nato Mother&Land, un lavoro importante suddiviso in sette progetti riguardanti gli elementi della natura, e che parla di violenza contro la natura, contro le donne e cosa hanno in comune.
La mia formazione comincia con Giancarlo Berluti e il medio formato. Quando sono passata al 35mm mi sono concentrata sul B/N e sulla stampa, subendo il fascino di Man Ray, e sotto la supervisione di Stefano Gioia di Photomania ho realizzato una mia esibizione intitolata “I 10 comandamenti”.
Nel 1990 un corso di acquarello tenuto da Roberta Filippi ha agito da catalizzatore verso il colore, nello stesso periodo ho cominciato a lavorare su due lunghi progetti: Cuba e la propaganda e New York.
Dal 1990 al 2016 ho frequentato diversi seminari: dagli standard fotografici con Stefano Carofei al fotogiornalismo curato dall’Associazione Graffiti e Graffiti Press; dal ritocco fotografico con Tiziana Faraoni (Officine Fotografiche) al workshop “Diritto&Fotografia: istruzioni per l’uso” tenuto dall’avv. Massimo Stefanutti.
Con Antonio Pluchino (Videoambiente) ho studiato analisi strutturale del linguaggio cinematografico e iconografico, direzione fotografica, sceneggiatura e montaggio.
Un altro passaggio fondamentale è stato quello da analogico a digitale che ho affrontato studiando con David Harvey (TPW) realizzando un lavoro surreale sull’autoritratto intitolato PatIsHere.
Alle volte penso agli scatti che non ho fatto, ma non penso mai a quelli che farò… continuo a guardare dentro di me e so che sono tutti lì.