Biografia

Nel lavoro di Alessandro Mangione il tessuto è concrezione sulla tela, si fa superficie contro la superficialità, pelle, pretesto, finzione reale e realtà finta. L’erotismo è la sensualità della materia, la fisicità della pittura.
Inevitabilmente permeabile e sommersa, ammiccante, la dialettica figura-sfondo sfugge, equivoca, travolgendo ogni riferimento conoscitivo. Guardare e toccare. Il senso nei sensi.
Trasparenze, decorazioni, arabeschi, trame dicono il piacere di perdersi, di svelare enigmaticamente ed eroticamente velando. Poi gambe di donna, tacchi, occhi di donna, corpi promessi, ombre, abbandoni assoluti, distrazioni e assenze di donna, seduzioni sottintese, immobilità serpentine da infinite sospensioni, sfrontatezze da incantatrice, peccati originali da perpetrare. Ancora. Poi ancora. Dentro le stanze dell’ intrigo dei sensi, resta lo smemorarsi nell’istinto.
Una femminilità che sa perdersi dietro un pensiero fugace , conosce il desiderio nell’attesa, la sacralità di un corpo che si offre giocosamente; conosce lo sguardo e le parole della sospensione . Sa scegliere il proprio abito.