Biografia

L’imprinting l’ho avuto con Dufy. Un libercolo stampato negli anni ’60, con le immagini a colori attaccate alla pagina, come usava allora. Non sapevo ancora leggere, avrò avuto 3-4 anni; di nascosto aprivo l’armadio dove era custodito il libercolo e fantasticavo per ore sui colori, su quelle immagini così misteriose, ma così avvincenti! E’ rimasto, quel libro, uno dei ricordi più vividi della mia infanzia. Potrete ben capire, quindi, l’emozione che ho provato quando l’ho ritrovato, dopo più di 35 anni e mi sono balzate dalla memoria quelle immagini. La piena coscienza della “chiamata” l’ho avuta verso i 12-13 anni, quando riproducevo a china le illustrazioni dei libri di Jules Verne. Fu in quel momento che ebbi la netta sensazione della vocazione, un qualcosa che non avevo mai provato prima, ma che da allora non mi ha più lasciato.
La vita, poi, mi ha portato su ben altre strade: ho fatto l’animatore, l’istruttore di vela, il marinaio, il gelataio, l’operaio, il tecnico, il disegnatore, il bibliotecario, l’imbianchino, il tappezziere, non necessariamente nell’ordine in cui le ho elencate.
Nel contempo ho conosciuto Corto Maltese, Pratt e la “letteratura disegnata”; con lui London, Yeats, Baudelaire; più che leggevo e più che mi si aprivano nuove frontiere, come una reazione a catena alternavo letture ad esperienze di vita, le letture mi portavano a fare determinate esperienze, le quali esperienze mi inducevano nuove letture e così via.
Era l’epoca dei viaggi, dei pellegrinaggi, delle avventure, della “presa diretta”.
Non potendo avere una guida artistica e tanto meno - per lo stile di vita che conducevo - poter frequentare studi artistici, ho “ripiegato” per anni sulla fotografia. Poi la vita (sempre lei!) ha preso una svolta e mi sono fermato. Fisicamente, intendo.
Nel 2002 mi sono sposato ed è proprio dal 2002 che sono allievo del Maestro Ferrante di Roma. Da allora la “chiamata” che ricevetti quando ero ancora imberbe, ha ricevuto una risposta definitiva.