Biografia
Statement
Pelle che cambia, che muta, sgranata e ferita, che ci protegge e ci espone. Mi guardo da vicino. Che cosa so’ di me? Che cosa ricordiamo di noi? Perché la memoria è nel corpo. La memoria è il corpo.
Osservo, analizzo e recupero il mistero e il ricordo del primo contatto. Guardo la mia pelle, quella degli altri, fino a distinguerne la trama.
Ci guardo attraverso, forse, fino a che le pieghe di una mano o quelle di un pugno chiuso, diventano, rinascono; un paesaggio, una mappa che si può abitare o esplorare. Una sorta di altra esistenza che ritorna alle origini.
Per esprimere questa indagine artistica non prediligo un media in particolare ma quelli che possono servire a tradurre al meglio la mia ricerca.
La pittura, la fotografia e spesso le due tecniche mescolate insieme danno vita ai miei lavori.
Le immagini in movimento, il video, esprimono con forma differente un racconto, un’intuizione, legame sottile, una storia, una trama.
Visioni quasi in macro dove il corpo e la pelle sono tramite ad un momento in cui si abbandona la parola e si raggiunge la memoria del silenzio primordiale.