Critical texts, Italy, Milano, 21 September 2011
L'imago si racapacita. Troppo soventemente si cade nello sbaglio di dover incassellare l'arte in qualche passato movimento o corrente. Solo perché poi non è arte figurativa, si dice arte astratta.
Nel caso del artista belga Jan Theuninck dire arte astratta sembrerebbe solo sminuire la sua
grandezza ,unicità.
Forse si ravvisa una componente quasi gioviale, ludica che gioca sull'immediatezza percettiva, così si denotano cromie che appaiono danzare, librarsi in intersicazioni sempre valide,mature scaturite dall'artista a dare un profondo contenuto in pressocché medesime cromie ovvero:il rosso, il blu,il bianco ed il nero. Ma questi colori, pigmenti riescono ogni volta ad autorigenerarsi a trasmettere nuovi significati. Si guardi ad esempio opere come "Holocaust" oppure "Homo multiculturalis T".In una semplicità ottica della resa, profondità dei valori e dei significati trascritti.
L'arte di Jan Theuninck sembra persino valicare le barriere e spingersi ad essere totalmente europea, se non addirittura universale.

VALERIA S.LOMBARDI
Dott.ssa in Storia dell'Arte Contemporanea

Comments 1

Associazione Roberta Smedili
13 years ago
Hi Jan, complimenti per questa critica.

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