CONFRONTIAMOCI… IO NON L’HO FATTO A TEMPO DOVUTO E LA COSA MI È QUASI COSTATO UNA QUERELA!
05 March 2013
… Da qualche settimana, all’interno del mio account, ho pubblicato un blog sul concetto di coreuticità, sostenuto inizialmente dal critico Gabriele Romeo, che può esser tradotto in termini più semplici e leggibili con un’unica parola: CONFRONTO. Ho avuto diversi riscontri da diversi utenti di Celeste, che hanno appoggiato e sposato in pieno la causa, purtroppo, ho tradito la loro fiducia, venendo meno io per primo al “movimento conviviale-confrontuale” tanto pubblicizzato nel seguente evento (http://premioceleste.it/ita_artista_news/idu:61218/idn:19149/#19149).

Mi riferisco a quanto ho scritto in relazione al bando (http://www.premioceleste.it/index.php?p=artista_news&l=ita&idu=53521&idn=19351) pubblicato dalla dott.ssa Deborah Petroni all’interno di Celeste. I miei commenti pesanti, nonché i modi e i termini inopportuni, hanno inficiato in qualche modo negativamente nei confronti della stessa dott.ssa e dell’organizzazione Wikiarte, da lei rappresentata. Preso dall’impulso iniziale di protesta per un bando dai termini eccessivamente svantaggiosi per noi artisti (in quanto a costi di iscrizioni esosi, modalità bislacche, meccanismo inconcepibile dello stesso), ho dato sfogo a terminologie poco conviviali venendo meno, ahimè, al concetto di confronto tanto disperatamente millantato finora. Per la serie: nessuno scampa agli errori. Io ci sono cascato con tutti i piedi. E pertanto, me ne assumo tutte le responsabilità.
Ciò non toglie che: io avessi ragione, anche se solo in parte. Ma solo dopo il dovuto confronto – avvenuto, purtroppo, solo in un secondo momento – con la dott.ssa Petroni, si è giunti alla conclusione che ci sia stato un “misunderstanding” di fondo: (lascio che siano le parole della stessa dott.ssa a spiegare quello, che alla fine, si è rivelato essere un equivoco esclusivamente dipeso dalla stesura poco chiara del bando stesso)

“Non pensi che non ho contato fino 1000 prima di rispondere, ma abbiamo pagato in passato anche noi la ns impulsività, come dice lei l importanza è imparare sempre qualcosa, come noi nella comunicazione che grazie al suo intervento cerceremo in un futuro di rendere più chiara possibile.
tutti fanno crescere anche gli interventi apparentemente negativi”

Un bando scritto in maniera poco chiara e poco comprensibile ha scaturito un botta e risposta accesi tra più utenti (tra cui io) che ha rischiato davvero serie conseguenze, rientrate per fortuna nell’attimo in cui a faillance fatte notare all’interno del bando in incongruenza con le parole rilasciate nei commenti e nei messaggi privati dalla dott.ssa Petroni, a nome dell’organizzazione Wikiarte, sono state fatte giuste rettifiche dalla dott.ssa, che hanno denotato e scatenato il grande equivoco. L’importante è esserne venuti a capo. E solo col confronto (anche se solo in secondo momento).

Perché vi dico questo: per ribadire quanto sia importante il confronto. E mi rivolgo a chi crede che non sia utile a nessuno. Si rischia di fare figure di m***a e nonostante si pretenda una possibile e assodata ragione se ne ricava solo del torto marcio. E come fai a difenderti, in quel caso, anche se sei consapevole di asserire del giusto, ma hai sbagliato i modi?! Avessi chiarito prima di esplodere, si sarebbe volentieri evitato il seguito spiacevole per tutti.

A mia difesa posso solo dire, anche se non so a questo punto a quanto possa servire, di aver segnalato un bando (non volutamente) errato non in concetti quanto nella forma scritta poco chiara. E sensibilizzando (seppur con le maniere forti) un’attenzione maggiore da parte di curatori e/o galleristi che propongono questi bandi, e spingendoli, nel mio piccolo, a essere più attenti e oculati nelle parole e nei termini utilizzati all’interno dei bandi stessi, a volte veri trattati sibillini e qualche volta di incerta interpretazione, al fine di evitare incresciosi equivoci che non giovano a nessuno.

Spero che quest’episodio possa servire da esempio (credetemi, ne avrei fatto volentieri a meno!) per smuovere un attimo le coscienze altrui e farvi riflettere seriamente sulla necessità del confronto tra persone.

Quest’oggi, prima che succedesse tutto il trambusto virtuale, stavo per rilasciare il seguente commento all’interno dell’altro blog (che ho accennato più su):

<>

Riconfermo tutto, all’interno di questo nuovo blog, parola per parola e rinnovo l’invito, rispondendo io per primo: cospargendomi il capo di cenere, faccio ammenda degli errori e sottoscrivo: senza confronto non c’è scampo, non c’è rispetto, non c’è civiltà.

E voi? Che ne pensate? CONFRONTIAMOCI!!!
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Comments 46

Adi
11 years ago
Adi Artist
Io penso che una totale perdita di tempo in cui ha scoperto che l'interessato intende per riempirsi le tasche prima con la scusa di dare la possibilità all'artista. Accade troppo in questi giorni. Dimmi con parole tue, la quale promotore di arti sono gentili? Sono relative ad uno, al momento, il rapporto è ancora troppo giovane per rivelare i fatti. Abbiamo tutti la nostra parte nel miglior modo possibile. Ma quando il gioco sleale troppo, si ottiene sensibili a quello che sembrano e possono leggere come un libro. Questi sono solo un bene per i pomodori marci.
MATTEO  GUARISO
11 years ago
Ciao Erin, come stai?
Marta Fiorentini
11 years ago
mi spiace Edo, in effetti nn è stato un bel gesto, penso che il confronto equivalga a un dialogo
Giulio ne so quanto te ma credo che sarebbe giusto confrontarsi senza paura di essere bannati
almeno tra noi possiamo farlo
ad esempio chi partecipa a mostre e collettive può parlare delle proprie esperienze
da parte mia al momento nn mi sento di partecipare a nulla per motivi miei quindi nn posso valutare la serietà delle occasioni che si presentano, ma penso che portare le proprie esperienze possa essere utile a tutti noi
nn solo esperienze di mostre varie
anche di eventuali esperienze di gruppi ad esempio
giulio micheletti
11 years ago
Non so se è possibile non so nulla in materia con il comptuer sto a livelli primordiali,si potrebbe creare un nostro sito dove non rischieremmo di essere censurati e scambiarci con estrama libertà tutti i nostri pensieri e commenti anche sui lavori.
Flavio Casciotti
11 years ago
Ciao Erin, ho letto quanto da te esposto e penso che il confronto tra persone sia lo scontro tra diversi modi di esistere e concepire il mondo, quindi non c'è niente di più utile per allargare le proprie consapevolezze. E' per questo che cerco sempre di accompagnare le mie opere con degli scritti
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Forse il passaparola sarebbe la soluzione ideale (Per ora almeno :))).Poi un altra cosa e concludo:bisogna cercare di capire i "meccanismi" che fanno "muovere" le persone,davvero ....Perchè questi blog sono "irrisolti" secondo me(Anche se abbraccio davvero uno per uno chi ha partecipato e per i suoi straordinari contributi )...Invito tutti a riflettere sulla questione del "Confronto" ponendosi sempre in mente questo fattore ,che è la chiave di volta per carpire i "meccanismi di risposta" e cioè, detta in sintesi, è che deve esserci una ESIGENZA al confronto....A molti manca purtroppo e bisogna creargli la possibilità di esigerla:))))...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Il rimedio sarebbe l'invito su messaggio ma ,francamente, non mi và più molto di rompere le scatole alla gente con un "messaggio d'invito al mio Blog":ho comunque visto che ,giustamente, c'è anche chi non ha tempo o non nè ha voglia etc....Oppure il passaparola che sulla "Rete " funziona bene....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
C'è un pò di tutto all'interno della loro "condizione" di "assisi" : un pò di autismo ,un pò di nichilismo etc....Ah,dimenticavo ,anche molto "menefreghismo":))))...Ora questi soggetti non verranno mai ha leggere un blog e quantomeno su invito:))).......Scartati questi, rimarrebbe da capire come si possa "confrontarci" DEGNAMENTE se il VERO PROBLEMA stà nella mancata diffusione del blog per questioni di NOTIFICA INESISTENTE....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
C'è anche un altra variabile negativa al teorema del "confronto":))) ed è quella di una sorta di "individualismo/egoismo di categoria" -Che è ,devo dire, quasi leggendario:)))-Ora prova ha estendere questo concetto: è cosa nota che una serie di fattori di imponderabile origine :))) portano diversi "artisti" a incurvarsi nel proprio "ego"-proprio quello di cui parlava Erin- dimodochè è impossibile "stanarli" dal proprio autoriferenzialità:)))) ...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Ecco forse spiegato,ma solo in parte,la "latitanza" di soggetti profilati sul Celeste network nei Blog che abbiamo aperto:))).Ma non è tutto:esistono poi dei fattori che sono proprio insiti nella pscologia di ognuno e che non stò qui a sindacare,perchè, è evidente, non tutti sono portati ad una comunicazione di questo tipo....

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