Mi riferisco a quanto ho scritto in relazione al bando (http://www.premioceleste.it/index.php?p=artista_news&l=ita&idu=53521&idn=19351) pubblicato dalla dott.ssa Deborah Petroni all’interno di Celeste. I miei commenti pesanti, nonché i modi e i termini inopportuni, hanno inficiato in qualche modo negativamente nei confronti della stessa dott.ssa e dell’organizzazione Wikiarte, da lei rappresentata. Preso dall’impulso iniziale di protesta per un bando dai termini eccessivamente svantaggiosi per noi artisti (in quanto a costi di iscrizioni esosi, modalità bislacche, meccanismo inconcepibile dello stesso), ho dato sfogo a terminologie poco conviviali venendo meno, ahimè, al concetto di confronto tanto disperatamente millantato finora. Per la serie: nessuno scampa agli errori. Io ci sono cascato con tutti i piedi. E pertanto, me ne assumo tutte le responsabilità.
Ciò non toglie che: io avessi ragione, anche se solo in parte. Ma solo dopo il dovuto confronto – avvenuto, purtroppo, solo in un secondo momento – con la dott.ssa Petroni, si è giunti alla conclusione che ci sia stato un “misunderstanding” di fondo: (lascio che siano le parole della stessa dott.ssa a spiegare quello, che alla fine, si è rivelato essere un equivoco esclusivamente dipeso dalla stesura poco chiara del bando stesso)
“Non pensi che non ho contato fino 1000 prima di rispondere, ma abbiamo pagato in passato anche noi la ns impulsività, come dice lei l importanza è imparare sempre qualcosa, come noi nella comunicazione che grazie al suo intervento cerceremo in un futuro di rendere più chiara possibile.
tutti fanno crescere anche gli interventi apparentemente negativi”
Un bando scritto in maniera poco chiara e poco comprensibile ha scaturito un botta e risposta accesi tra più utenti (tra cui io) che ha rischiato davvero serie conseguenze, rientrate per fortuna nell’attimo in cui a faillance fatte notare all’interno del bando in incongruenza con le parole rilasciate nei commenti e nei messaggi privati dalla dott.ssa Petroni, a nome dell’organizzazione Wikiarte, sono state fatte giuste rettifiche dalla dott.ssa, che hanno denotato e scatenato il grande equivoco. L’importante è esserne venuti a capo. E solo col confronto (anche se solo in secondo momento).
Perché vi dico questo: per ribadire quanto sia importante il confronto. E mi rivolgo a chi crede che non sia utile a nessuno. Si rischia di fare figure di m***a e nonostante si pretenda una possibile e assodata ragione se ne ricava solo del torto marcio. E come fai a difenderti, in quel caso, anche se sei consapevole di asserire del giusto, ma hai sbagliato i modi?! Avessi chiarito prima di esplodere, si sarebbe volentieri evitato il seguito spiacevole per tutti.
A mia difesa posso solo dire, anche se non so a questo punto a quanto possa servire, di aver segnalato un bando (non volutamente) errato non in concetti quanto nella forma scritta poco chiara. E sensibilizzando (seppur con le maniere forti) un’attenzione maggiore da parte di curatori e/o galleristi che propongono questi bandi, e spingendoli, nel mio piccolo, a essere più attenti e oculati nelle parole e nei termini utilizzati all’interno dei bandi stessi, a volte veri trattati sibillini e qualche volta di incerta interpretazione, al fine di evitare incresciosi equivoci che non giovano a nessuno.
Spero che quest’episodio possa servire da esempio (credetemi, ne avrei fatto volentieri a meno!) per smuovere un attimo le coscienze altrui e farvi riflettere seriamente sulla necessità del confronto tra persone.
Quest’oggi, prima che succedesse tutto il trambusto virtuale, stavo per rilasciare il seguente commento all’interno dell’altro blog (che ho accennato più su):
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Riconfermo tutto, all’interno di questo nuovo blog, parola per parola e rinnovo l’invito, rispondendo io per primo: cospargendomi il capo di cenere, faccio ammenda degli errori e sottoscrivo: senza confronto non c’è scampo, non c’è rispetto, non c’è civiltà.
E voi? Che ne pensate? CONFRONTIAMOCI!!!
Comments 46
Giulio ne so quanto te ma credo che sarebbe giusto confrontarsi senza paura di essere bannati
almeno tra noi possiamo farlo
ad esempio chi partecipa a mostre e collettive può parlare delle proprie esperienze
da parte mia al momento nn mi sento di partecipare a nulla per motivi miei quindi nn posso valutare la serietà delle occasioni che si presentano, ma penso che portare le proprie esperienze possa essere utile a tutti noi
nn solo esperienze di mostre varie
anche di eventuali esperienze di gruppi ad esempio
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