LE CHAT

I lived abroad for a while, and now I'm still back in Italy. Corruption scandals, television, media: always tuned to dead defaulted. I often work on victims, on mental and physical annihilation. In this case - dazed by relentless images, plots at the edge of madness, pursued by the shameful news of the macabre - I tried the represent absence of life, body-object which once was looked, and now is still looking. A silent suburbia, life flowing, parks, nature as unaware theater. I used just some objects to mean death: a plastic manquinne, a gun, a cat’s face (symbol-face of trap), a fake hand. I tried to put them in a hypothetical route, where I found bins, steps in the car yards. Sounds terrible, as such as pain. And the stillness of remembering. A basic editing tries to emphasize the static nature of the offense, the extinct, of the murdered human - frozen in nearly 300 shots – into dynamic movie of short sections of daily life (or the beginning of?. And more. Maybe REWIND?).
An old woman walks. A bus passes.
Things are silent.
Another one.
Another VICTIMS.
(Le chat or the chats, what's more dangerous?)

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Comments 8

Francesca Modotti
13 years ago
Grazie Gio! Aspetto di vedere la tua nuova creatura!
donato arcella (spazi.Lolli)
13 years ago
Bello !!!
Francesca Modotti
13 years ago
Grazie, davvero.
Francesca Modotti
13 years ago
Grazie Gianfranco. Onoratissima. Il sequel morte mi sta angosciando e credo che in una società malata come la nostra - quella italiana - il mostruoso diventi l'ordine del giorno. Perchè appunto - concordo con Ferdinando Sorbo, nonostante non abbia capito se la sua sia un'invettiva anche contro il mio lavoro - siamo diventati cibo scaduto, recapitato puntualmente ore pasti. Sintonizzati sulle onde del male, la partenogenesi è garantita. Favolose le tue parole, grazie ancora, GianF
Fra
Gianfranco ferlazzo
13 years ago
C'è sostanzialmente tutto il menù della Francesca .A. Modotti che più mi piace:la simbologia proto-surrealista è favolosa e le musiche ed i suoni perfetti;attraverso l'uso di un racconto diacronico viene messa in scena l'angosciosa sete di presenza dell'essere , svuotato di anima e con la pelle di plastica,dei media sempre più divoranti vita e,ultimamente, morte .. Trovo che ci siano delle bellezze filmiche nel video" che farebbero impazzire i più accaniti cinefili:)!!Complimenti Francesca !!!
ferdinando sorbo
13 years ago
tutto è merce...la morte,il dolore,....sempre pìù i media televisivi italiani sono un CONTENITORE dove si prepara il cibo morboso da dare in pasto a milioni di <maiali> che lo richiedono,non a caso siamo governati da un maiale nero e dalla sua cricca di maialini-e....
Francesca Modotti
13 years ago
mercì beacoup! Fra
Giancarlo Caporali
13 years ago
Molto profondo!!

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