La volpe e la maschera
“o quanta species” inquit “cerebrum non habet!”
La volpe un giorno, per caso, vide una maschera tragica:
“Che bella testa!” esclamò. “ Peccato, che non ha cervello!”.
“La volpe e la maschera” è una favola di Fedro, poeta vissuto nell'età giulio-claudia, ripresa successivamente anche da Jean de La Fontaine come “la volpe e il busto”. In una realtà come quella contemporanea, dominata dalle apparenze, soltanto un'acuta osservatrice (impersonata dalla volpe) riesce a penetrare la sostanza del reale e a vedere al di là dell'esteriorità il senso di vuoto che nasconde.
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