stairs that leads nowhere, claustrophobic atmosphere in which the subject moves with the awarness to don't find an exit. Perhaps only death!
This image is part of a project in which I analyze different aspects of the world of Art, where the rules are marked time after time accorded to market mechanism by which many artists are inevitably out.
Molto bella!La morte come via d'uscita spesso è frutto della disperazione.Nell'arte sono i pennelli o la macchina fotografica o qualsiasi strumento che ci permette di esprimerci.Complimenti meriti un bel voto!
Bel lavoro!!!
microbo.net invita a partecipare al progetto I (love) Art, dove ogni artista può liberamente iscriversi e presentare le proprie opere, conoscere altri artisti, critici, segnalare le proprie mostre ecc.
Cara EleB,
una via di uscita può sempre esserci!
in questo caso però non ho voluto prevedere una altra possibilità visiva, il personaggio è costretto in un luogo chiuso, simbolo di una momentanea sofferenza, chiuso in un’isola, per di più isolata. Isola in cui il viaggiatore non resta, ma passa! Un processo certamente temporaneo e, effettivamente, è il tempo stesso a rappresentare l'unica via di fuga.
Nessuno è nell'isola per restare!
Interessante... Io, comunque, penso che anche nei casi più tremendi una via d'uscita c'è sempre... Bisogna solo sperimentare modi di ragionare che non ci appartengono...
e che sia chiaro. il mio non è e non vuole essere un urlo privato, ma semplicemente una voce che si stacca dal coro e che cerca di urlare più forte per essere ascoltata, per far riflettere.
che ci siano persone che comprendono il senso delle cose non può che procurarmi un grande piacere fisico e intellettuale. é esattamente questo Yamilè, una raffigurazione di questo tempo, un grido di dolore, un prendere le distanze da qualcosa di poco chiaro e pulito. Del resto la tua opera in B/N in cui a bordo di un canotto il soggetto tenta la fuga disperata non è poi così distante dal concetto che mi ha spinto a realizzare Senza Uscita.
Salvo poi a trovare strade altre.
Grazie
molto suggestiva quest'immagine;è un vuoto nello stomacco,un capogiro,un pugno sul tavolo, una pedata nel muro...è solitudine!!!ed è una bella raffigurazione dei tempi che corrono...
Posso dirle che sono rimasta a guardare la sua opera per molto tempo, finchè la testa non ha cominciato a girarmi. Complimenti Massimo per essere riuscito a rappresentare un sentimento così frastornante in una fotografia, sintesi eccellente di una sofferenza comune a molti esseri umani. Lei sa parlare Massimo attraverso le immagini. discorsi intimi ma universali che fanno riflettere. Sono lieta di averla incrociata e le auguro tutto il meglio.
con stima
Donatella
Egregio Signor Neri, riscontro, nella Sua non raffinatissima elaborazione teorica e nella Sua banale supponenza critica, una visione bassamente borghese delle cose del mondo. Certo non mi sembra il caso di scomodare la filosofia o l'estetica per verificare quanta triviale pochezza c'è nei Suoi giudizi e quindi, per precipitato, nelle Sue opere. L'orrore senza dolore che Lei malamente ci propone è una volgare speculazione di un mondo guasto che Lei si appunta sul bavero come una triste medaglia.
ma cos'è Tommaso tutto questo livore?
perchè a distanza di giorni, torni all'attacco dopo avermi scritto messaggi privati a dir poco terribili?
Pensavo ci fossimo chiariti! hai già detto la tua sui miei lavori, non sei soddisfatto?
Perchè la metti sempre sul personale? io in questo caso rappresetno un disagio che non necessariamente mi appaprtiene e/o comunque non appartiene certo solo a me, io almeno lo denuncio con onestà intellettuale e stilistica, anche se questo a te non piace
Il y a toujours un moyen de sortie en nous! Mais il ne faut pas tourner en rond pour la trouver mais plutôt plonger au centre dans le vide...en soi! Avec la magie d'un elfe et l'espoir qu'un autre a déjà porté la couronne d'épines à notre place, on trouve un autre monde que celui qui nous entoure et la liberté qui va avec: la nôtre!
Merci Massimo de nous rappeller à travers ton oeuvre que nous avons le libre arbitre: à nous d'en faire bon usage et de ne pas nous emprisonner. Félicitations.
che la via d'uscita ci sia o meno, risulta spesso più importante lo sforzo del cercarne una. il movimento del cercare, il fermarsi a riflettere come nel tentativo di ricerca "per prove ed errori" ma anche lo sguardo rivolto alle varei direzioni per non lasciare tutto al solo caso per giungere alla meta mi sembrano molto ben espresse dall'opera. come nella vita, in cui non sempre è utile trovare l'uscita giusta quanto le prove afrontate in itere che danno senso all'esistenza e qualificano l'uomo
Caro Massimo, le vie d'uscita sono tantissime. Sta noi cercarle. Indubbiamente con fatica immane e tanta curiosità, figlia non minore della Conoscenza. Il dibattito appena aperto appartiene a circuiti privati. Non certo su queste pagine. Rimane la storia di ognuno, piccola o grande che sia. Se abbandoniamo per un attimo il nostro essere semidei e ci configuariamo solo in uomini, con le nostre gioie e le nostre lacrime, forse allora riusciremo a guardare le nostre opere. Bravo, Pino Spadavecchia.
massì.. anch'io ho un vero passato da proletaria e un presente da disoccupata..non ho la fortuna che hanno certi che si possono far mantenere!..evvabbè..esperienze di colleghi mi hanno insegnato che si può assecondare la richiesta di mercato che però è limitante..ma può essere redditizia..io la penso come te anche se non si è capito..il discorso che faccio è appunto che se decidi di essere "artista" e non di farlo difendi quello che fai come un integralista della tua arte..è un discorso lungo...
nel paese dei cuori pavidi dove si restaura il feudalesimo a insaputa dei troppi quello che viene da chiedersi è se sia giusto rischiare di fare i saldi sulla propria libera creatività per la pagnotta!!! se vuoi fare i soldi invece..lo devi solo volere. ma credo che niente sia impossibile!
Straordinaria fotografia cosi come nel tutto lavoro di Massimo Pastore pubblicato in questo sito, con gravità e umorismo. « Senza uscita » è, forse, una riflessione per comprendere ed accettare che questa uscita non si trova nella struttura della societa ma in ciascuno di noi. Complimenti e grazie. Etienne
Straodinaria immagine che in se racchiude tutta l'angoscia che noi, soprattutto giovani, aristi prviamo in molti momenti di un'esistenza che per scelta è molto dura, una bella provocazione, questa e le altre immagini del prog. Situazioni.
Complimenti e grazie.
MArco
Gentile Carolina,
amo il tuo sano ottimismo, vedere in un luogo senza vie d'uscita la possibilità di uscirne non può che generare ammirazione. E' vero, c'è sempre un via d'uscita, ma non sempre è quella più indolore. E' chiaro che tutte queste fotografie che pubblico in questo sito, sono metafore che parlano di una realtà esistente, non così distante da noi, noi che crediamo in un'idea, in un concetto, nei progetti!
Grazie per il commento
Massimo
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microbo.net invita a partecipare al progetto I (love) Art, dove ogni artista può liberamente iscriversi e presentare le proprie opere, conoscere altri artisti, critici, segnalare le proprie mostre ecc.
http://microbo.ning.com
una via di uscita può sempre esserci!
in questo caso però non ho voluto prevedere una altra possibilità visiva, il personaggio è costretto in un luogo chiuso, simbolo di una momentanea sofferenza, chiuso in un’isola, per di più isolata. Isola in cui il viaggiatore non resta, ma passa! Un processo certamente temporaneo e, effettivamente, è il tempo stesso a rappresentare l'unica via di fuga.
Nessuno è nell'isola per restare!
Salvo poi a trovare strade altre.
Grazie
Grazie
con stima
Donatella
:-)
perchè a distanza di giorni, torni all'attacco dopo avermi scritto messaggi privati a dir poco terribili?
Pensavo ci fossimo chiariti! hai già detto la tua sui miei lavori, non sei soddisfatto?
Perchè la metti sempre sul personale? io in questo caso rappresetno un disagio che non necessariamente mi appaprtiene e/o comunque non appartiene certo solo a me, io almeno lo denuncio con onestà intellettuale e stilistica, anche se questo a te non piace
Merci Massimo de nous rappeller à travers ton oeuvre que nous avons le libre arbitre: à nous d'en faire bon usage et de ne pas nous emprisonner. Félicitations.
In bocca al lupo
Complimenti e grazie.
MArco
amo il tuo sano ottimismo, vedere in un luogo senza vie d'uscita la possibilità di uscirne non può che generare ammirazione. E' vero, c'è sempre un via d'uscita, ma non sempre è quella più indolore. E' chiaro che tutte queste fotografie che pubblico in questo sito, sono metafore che parlano di una realtà esistente, non così distante da noi, noi che crediamo in un'idea, in un concetto, nei progetti!
Grazie per il commento
Massimo
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