Più che 'l dolor poté 'l digiuno

Più che 'l dolor poté 'l digiuno

Fasting got the mastery of grief

«For us the meaning of taboo branches off into two opposite directions. On the one hand it means to us, sacred, consecrated: but, on the other hand it means, uncanny, dangerous, forbidden and unclean […] Our combination of “holy dread” would often express the meaning of taboo».
(S. Freud)

Taboo as a trip inside the sacred relationship with food, that before being eaten is body and death and divides world's different cultures. Religion plays an important role in this. What is considered as a taboo by islamic culture, is not by christian or hindu cultures.
Inspiration is drawn from Hirst, Serrano, Witkin, Abramovic (Balkan Baroque), Gunter von Hagens (Körperwelten).
This project displays in a theatrical way everything we would prefer not to consider as a part of our existence: the death and the violence undergoing food chain.
Murder is perpetrated everyday, everywhere, between the sacred and the profane in a mix of life and death, beauty and horror, attraction and repulsion, taste and distaste, but with no conviction for anyone.
This takes to surface, from our subconscious, our inner fears that, sometimes, everyone should face.

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Comments 3

Arsen Ale
8 years ago
Un bilancio sempre in rosso...

Purtroppo, così come siamo messi, i conti "migliori" appaiono quelli del macellaio, che sembrano ancor più belli, visto che sta in maglietta anche ora in pieno inverno. Per me son truccati, ma nessuno là fuori aiuta molto a smascherare questa ancestrale possibile bufala... e ormai non rimane che sperare fino all'ultimo negli artisti....

Just my2cents, visto che si parla appunti di "conti", spero non ti dispiaccia il lungo commento tra sacro e profano ;)
Arsen Ale
8 years ago
bello, come dici tu bisogna farci i conti, a me purtroppo non tornano mai, ogni volta che li faccio ho sempre l'impressione che l'equazione sia sbagliata, che manchi qualche fattore o qualche voce di bilancio... Ho provato a fare i conti con lunghi periodi di vegetarianesimo ad esempio, come senz'altro molti altri, ma un settembre di tanti anni addietro dopo un mese senza carne e molti mesi di "si e no", non stavo proprio più in piedi.

Conti spesso anche discordanti, ma il comune denominatore di una scarsa alfabetizzazione riguardo a tutti i cibi che potrebbero esser sostitutivi della carne, ad esempio - e su quanto non siano certo facilissimi da reperire, per non parlare del loro costo - non è mai mancato. Un bil
Massimo Di Stefano
9 years ago
Profonde riflessioni e bellissimo progetto artistico. Complimenti!

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